Seconda decade di ottobre: tre ricorrenze e un solo amore, la fede | Diocesi di Trivento

Riflessioni

Seconda decade di ottobre: tre ricorrenze e un solo amore, la fede

Seconda decade di ottobre: tre ricorrenze e un solo amore, la fedeCome ogni anno, questo autunno caldo ci ridona il suo tripudio di profumi, di colori e di sapori genuini. Le foglie stanche e cadenti degli alberi si tingono di mille sfumature, sempre più vive ed accese, dal rosso al giallo, dal sempreverde all'arancio…. E’ uno vero spettacolo, da non perdere, come una bella festa cromatica e profumata, nella quale si possono cogliere e gustare i tanti frutti rossi e maturi, mentre gli stormi degli uccelli migratori solcano il nostro cielo ancora così terso, azzurro e cristallino!

Intanto questa seconda decade di ottobre, nella sua maestosa sinfonia di ricordi, ci ripropone tre ricorrenze da cogliere, da sottolineare e da celebrare, che mi piace condensare e sintetizzare con queste tre parole: un melograno, una goccia di profumo, un seme.

Il melograno rappresenta l’avvio del Concilio Ecumenico Vaticano II, agli inizi anni sessanta, evento che resta uno vero scrigno prezioso di rinnovamento della Chiesa nella grande e profetica intuizione di apertura al mondo moderno, che papa Giovanni iniziò e Paolo VI portò a termine, benché ora ancora non se ne siano colti i frutti completi dei tanti semi di speranza, allora sparsi nei solchi dei cuori degli uomini di buona volontà, anzi è un vero peccato che alcuni sono diventati, per la nostra pigrizia, marci prima di maturare o da alcuni sono stati traditi e travisati.

La goccia di profumo è espressione di una struggente lacrima che vuole significare insieme la gioia e la tristezza, ripensando alla ricorrenza del trentesimo anniversario della nomina al soglio pontificio del grandissimo papa polacco Karol Wojtyla. Il Papa che ancora ci manca, il Papa che rimane nei nostri cuori in tutta la sua gigantesca e poliedrica statura, per tutto quello che nei lunghi anni del suo pontificato ha detto, fatto e testimoniato, nell’ambito della storia contemporanea. Un ricordo tanto vivo ha lasciato che è ancora capace di trasformare le lacrime del dispiacere in un prezioso diamante, che disegna e colora il fragile cristallo della nostra vita moderna.

Il seme, ancora fresco e genuino, è la ricorrenza del terzo anniversario della notizia dell’elezione di mons. Scotti a Vescovo di Trivento. E’ stato il regalo più bello che Benedetto sedicesimo, da poco eletto papa, ci ha fatto. Mons. Scotti è il Vescovo giusto per noi, proprio lui che, come una sentinella vigile e attenta per questo suo popolo, è tutto felice e contento di ravvivare quanto di più bello e prezioso è rimasto nella gente molisana, la grande fede in Dio, fede per nulla sofisticata, ma vissuta con convinzione e soprattutto tanto pregata.

E’ questo l’autunno dei monti del Molise, mentre sfoggiano proprio ora la loro veste più sfavillante, come un invito pressante a sempre più vivaci avventure e, con gli accesi colori della stagione appena iniziata, ci proiettano verso i panorami più vasti della pace e della santità, quelli stessi che queste sentite ricorrenze ci ripropongono.

Don Mimì Fazioli

di don Mimì FazioliTrivento (CB), 16 ottobre 2008

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