Domenica 26 Febbraio | Commento al Vangelo

Commento al Vangelo

Domenica 26 Febbraio

Liturgia: Gen 9, 8-15; Sal 24; 1Pt 3, 18-22; Mc 1, 12-15Domenica 26 Febbraio Servendosi del linguaggio e delle immagini bibliche, l’evangelista Marco ci dice che tutta l’esistenza di Gesù, rappresentata dal numero quaranta, è stata un drammatico confronto fra lui e il tentatore. Così, subito dopo il battesimo al Giordano, viene per Gesù la tentazione e la prova. Anche la vita cristiana è sempre tesa fra l’esperienza di Gesù e del Padre e il sentirsi soli. Mai, però, manca il “servizio degli angeli”. Come Gesù non è mai uscito dall’amore del Padre, così anche noi siamo sostenuti nella prova. Nel deserto c'è Satana, ma c'è anche Dio; c’è da restare impressionati, ma anche consolati.

Al deserto si addice il silenzio, segno di accoglienza e di affidamento al Padre e allo Spirito. Gesù è spinto nel deserto; qui – in mezzo alle bestie, serve del demonio – viene tentato, ma anche servito: gli angeli – a servizio di Dio e nostro – stanno sempre con lui. Gesù va in Galilea, terra di ogni inizio. Come la quaresima, tempo buono per noi che abbiamo sempre bisogno di ricominciare e di riconvertirci.

Il deserto non è più il giardino degli inizi; è pur sempre un esilio. Però è anche luogo propizio, simbolo del cammino della vita: dalla liberazione fino alla terra promessa, dalla schiavitù al giardino. Il deserto della quaresima ripropone la memoria del popolo di Israele uscito dall'Egitto, che dopo essere passato attraverso l'acqua del Mar Rosso, cammina per 40 anni nel deserto tra le tentazioni e il soccorso degli angeli che Dio gli manda. C’è sempre, insieme, una “voce dal cielo”. Al Giordano nel battesimo come sul monte nel deserto quando Mosè ode le dieci parole e le vede incidersi sulla pietra.

Gesù predica la buona notizia di Dio. Dio è la buona notizia per l'uomo e il Vangelo di Dio è proprio Gesù. La buona notizia di Dio per gli uomini è il Suo amore manifestato in Gesù. Se il tempo delle promesse di Dio si è compiuto in Gesù, allora è urgente la conversione, l’accoglienza della salvezza che si è fatta vicina.Convertirsi è credere nel vangelo, rimanendo dentro al vangelo.

Grazie, Signore, che ancora ci doni la possibilità di ravvederci e salvarci: almeno in questo tempo si faccia più intensa la preghiera: tacciano le passioni, si convertano i cuori, si aprano le menti alla tua Parola che di giorno in giorno ci accompagna nel grande cammino verso la tua e nostra Pasqua. Grazie allo Spirito che ti ha condotto nel deserto per essere tentato anche tu, Signore, così ci puoi ancor più capire, noi siamo le tue tentazioni … tentato come uno di noi e tu per noi hai vinto, da solo: se ci vuoi salvare, Signore, non lasciarci soli nella tentazione. Amen. (padre Turoldo)Mons Angelo Sceppacerca26 febbraio 2012
Licenza Creative CommonsLe informazioni e gli articoli pubblicati su questo sito sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia