Commento al VangeloDomenica 19 AgostoLiturgia: Prov 9, 1-6; Sal 33; Ef 5, 15-20; Gv 6, 51-58 Il pane della vita, il pane del cielo, è la carne di Gesù per la vita del mondo, la sua persona sacrificata per la salvezza dell'umanità con la passione e morte gloriosa. L'amore di Dio per gli uomini raggiunge il massimo nella morte di Gesù in croce: sulla croce egli dona tutto se stesso per il mondo. Mangiare la carne di Gesù e bere il suo sangue producono un effetto salvifico: la vita eterna. In altre parole si rimane in comunione intima con la persona divina di Cristo.I giudei mormorano contro il realismo usato da Gesù (masticare la sua carne!), ma lui rincara la dose aggiungendo la necessità di bere il suo sangue. È un verismo così accentuato che si deve senz'altro applicare all'Eucaristia, fonte di risurrezione e di vita eterna. E non basta.La comunione tra Gesù e il discepolo che mangia la sua carne, è analoga a quanto avviene in seno alla Trinità. Come il Padre dà la vita al Figlio, così il Figlio dà la vita a colui che si nutre dell'Eucaristia.Il pane è la sua carne! L'eucaristia è la sua corporeità, il suo essere uomo tra noi con quella umanità propria della persona più misera, più ferita. Questa povera umanità che Cristo ha assunto, è quel pane che dà la vita eterna! Un pane spezzato e distribuito, una carne immolata e offerta per la vita di quel mondo, di quella creazione e di quella storia così ferite e insieme così amate da Dio.La figura del cibo, del mangiare e del bere dicono chiaramente che l'uomo è insufficiente a se stesso e non ha la vita se non è nutrito da un Altro; e questa nutrizione è necessaria e incessante. Di nuovo appare la nostra totale dipendenza da Lui. Ma anche la sua totale dipendenza da noi. "Carne" indica lo sprofondamento del Verbo di Dio nella condizione povera, ferita e mortale dell'umanità, e proprio per questo è la fonte della vita del mondo.Se la suprema umiliazione coincide con la suprema gloria e la massima potenza di salvezza, allora questo contraddice ad ogni concezione umana del potere e della potenza. Nutrirsi della carne e bere il sangue del Signore è condizione assoluta per "avere la vita eterna". La vita nuova è già la vita eterna, una vita "per" il Signore.Mons Angelo Sceppacerca19 agosto 2012