Domenica 21 luglio | Commento al Vangelo

Commento al Vangelo

Domenica 21 luglio

Liturgia: Gen 18, 1-10a; Sal 14; Col 1, 24-28; Lc 10, 38-42Domenica 21 luglio Marta accoglie Gesù nella sua casa e fa una cosa buona e necessaria, solo che è distratta dalle preoccupazioni. Sono queste che la "soffocano". Maria, invece, sceglie la parte buona. Non c'è cosa migliore che ascoltare Gesù.

Marta e Maria sono sorelle, vivono insieme, ma i loro pensieri sono diversi. Marta era tutta presa: dice la fatica, l'occupazione, la tribolazione. È la normalità della vita degli uomini. Gesù dice che ora, con la sua presenza, ce una nuova buona occupazione da poter scegliere: stare ai suoi piedi ad ascoltarlo. Gesù non rimprovera Marta, la invita ad imitare la sorella.

Alla grande parabola del Samaritano, Luca aggiunge questa visita del Signore alla casa di Marta e Maria. Perché vuole sollevare dalla preoccupazione per le cose e portare ognuno a tendere verso la sua persona, a puntare sul mistero e sul dono dell'amore nuziale di Dio. Più che fare o non fare, si tratta di preferire, contemplare, dedicarsi, amare.

L'Amore sponsale, la comunione d'amore, è la cima dell'esperienza cristiana, la sola cosa di cui c'è bisogno. La tradizione della Chiesa occidentale ha accentuato la figura di Marta, al punto che il 29 luglio è stata sempre la memoria di S. Marta, e solo recentemente è diventata anche la memoria di Lazzaro e di Maria.

San Agostino, commentando questo brano, fa dire a Gesù: "Tu (Marta) navighi, essa (Maria) è in porto". Il cuore di Maria è già dov'è il suo tesoro. Il suo bene è stare vicino a Dio. Continua Agostino: "Capite il simbolismo di queste due donne, ambedue grate al Signore, ambedue amabili, ambedue discepole; ambedue innocenti, ambedue lodevoli... In Marta era la prefigurazione delle realtà presenti, in Maria quella delle future".Mons Angelo Sceppacerca21 luglio 2013
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