Domenica prossima, 29 novembre, è la prima domenica di Avvento | Diocesi di Trivento

Riflessioni

Domenica prossima, 29 novembre, è la prima domenica di Avvento

Domenica prossima, 29 novembre, è la prima domenica di AvventoL’Avvento è il tempo che non solo ci prepara a celebrare il ricordo-memoriale della nascita di Gesù Cristo, ma anche il tempo che ci proietta verso la seconda venuta del Figlio di Dio, quando alla fine dei tempi "verrà nella gloria a giudicare i vivi e i morti", introducendoci nel suo Regno, quello che non avrà mai fine.

Sant’Agostino affermava che “la Chiesa nella liturgia illustra le vere qualità che devono caratterizzare ogni cristiano in questo tempo di grazia spirituale: la vigilanza, virtù specifica di chi vive in fervorosa attesa del Messia Salvatore; la fede, nutrimento e sostegno per accogliere, come Maria, il mistero di Dio divenuto uomo per la nostra salvezza; la speranza, di chi confida nell’amore misericordioso di Dio; la conversione, l’impegno sollecito ed urgente di chi si prepara all’incontro con Cristo; la preghiera, affettuosa invocazione all’Atteso: Vieni, Signore Gesù (Ap 22, 20); la gioia, espressione di un’attesa che si concretizza in una Persona e che si apre al suo completamento nel Regno dei cieli.

L’Avvento è dunque il tempo propizio per far spazio a Cristo, l’unico medico che solo può guarire le nostre debolezze e consolarci con la sua presenza.

Avvento è una parola che vuol dire venuta. Dio viene, è sicuro. Non è questo il punto. Il punto è: io lo vedrò? Se vinco i miei timori e le mie paure certamente sì, altrimenti...
Infatti: quanti avventi abbiamo già celebrato! È cambiato qualcosa in noi?

Avvento è anche aprirsi: Lui viene e noi lo accogliamo. Ma ogni volta che Lui viene nasce sempre qualcosa (il Bambino)?

Avvento allora vorrà dire per ognuno di noi: sei disponibile perché qualcosa da dentro di te esca fuori, nasca, venga alla luce. Non sta a noi stabilire cosa. Noi dobbiamo saper attendere ed essere capaci di dare alla luce. Sarà Lui a decidere cosa dovrà nascere.
Cristo può nascere mille volte ma se non nasce dentro di noi è come se non fosse mai nato.

Dio vuole farsi spazio in me: lo ignorerò anche quest’anno? Lo ucciderò con l’indifferenza? Lo abortirò con l’apatica freddezza di sempre? Lo farò nascere? O continuerò a far finta di niente?

Si dice che lo struzzo fa così: mette la testa sotto la sabbia. Alcuni bambini hanno imparato a fare così: se c'è un pericolo non basta chiudere gli occhi per farlo sparire. Una cosa è l’illusione di non vedere e un’altra cosa è distruggere il pericolo.

Eppure quante volte m’è capitato di fare così: c'è un problema ma non lo ho affrontato e mi sono dedicato a fare altro. Ma il pericolo o il problema è rimasto lì, non solo immutato, ma addirittura aggravato. Allora perché distrarsi, perché impicciarsi degli affari degli altri, perché correre a vuoto o pensare solo ad altro. Io lo so bene che quando rimando una decisione che mi tocca di dover prendere, quando mi rifiuto di ascoltare il punto di vista altrui, quando faccio il prepotente e voglio imporre la mia opinione: sono proprio come lo struzzo.

E anche tu adotti la politica dello struzzo: quando non ascolti il tuo partner o tuo figlio, un tuo allievo o un tuo collega, un amico o un semplice conoscente, perché ciò che dice ti sembra poco gradito o perché potrebbe causarti qualche noia… Quando c'è una questione spinosa, non dobbiamo rimandare; quando dovremmo prendere per mano il più debole, non ci dovrebbero mai essere delle buone scuse.

E’ proprio vero: non dobbiamo fare né come lo struzzo, né come il bambino che chiude gli occhi. Ci riusciremo? Speriamo!


Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo, ha scritto una bella preghiera per l’Avvento dal titolo “Signore, abbiamo bisogno di te”. Questa termina con le seguenti espressioni: “…Per ridare vigore alla vita, stupenda e da te donata e salvata. Troppe “ossa aride” abitano i nostri giorni. Tante sono le malinconie generate da fatue libertà. Signore, abbiamo bisogno di te. Noi ti crediamo anche se ci viene la tentazione dei primi discepoli di volerti vedere e sappiamo che sei con noi sempre in attesa di vederti quando tu vorrai e verrai. Qui, ora, ci custodisca la maternità di Maria e della Chiesa. Amen!”

Don Mimì Fazioli

di don Mimì FazioliTrivento (CB), 26 novembre 2009

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