NewsAssassinio di S.E. Mons. Luigi PadoveseIl Vescovo mons. Scotti, il quale ha conosciuto personalmente mons. Padovese e ne ha apprezzato le grandi doti di pastore, oggi addolorato e dispiaciuto per quanto accaduto, ritiene che la perdita subita se è per la Chiesa di Cristo motivo di dolore e di sincera commozione, ma deve trasformarsi in un invito alla preghiera, perchè la fede nella risurrezione allevia ogni dolore ed infonde coraggio nella perseveranza della testimonianza cristiana.“Dolore e costernazione” sono i sentimenti espressi da don Gianni Cesena, direttore della Fondazione Missio della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) per l’uccisione di monsignor Luigi Padovese, avvenuta oggi in Turchia, a Iskenderun. “Nella giornata in cui la liturgia ricorda il martirio di San Carlo Lwanga e dei suoi compagni, avvenuto in Uganda tra il 1885 e il 1886 – ha affermato don Cesena - questo ennesimo episodio di violenza, nei confronti di un missionario nostro connazionale, porta alla ribalta l’impegno della Chiesa nel mondo contemporaneo”. Secondo il direttore di Missio, si tratta di “Una testimonianza comprensiva, indistintamente a credenti e non credenti; messaggio profetico del servizio a Cristo e dunque all’uomo”. A questo proposito, don Cesena, esprimendo il dolore e il cordoglio della Fondazione Missio ai familiari di monsignor Padovese, ha invitato le comunità parrocchiali italiane, attraverso i Centri missionari diocesani, alla preghiera e al digiuno, “perché il sacrificio del vescovo cappuccino, sull’esempio del Serafico Francesco, sia motivo di conversione e rinnovato impegno nel testimoniare i valori evangelici”. Nella consapevolezza che “i missionari, vividi esempi di cristianità in un tempo di c risi, non sono contro nessuno”, secondo lo Spirito delle Beatitudini, Magna Charta dell’Evangelizzazione.Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali - Comunicato Stampa7 giugno 2010Condividi pagina