SINODO DEI VESCOVI: Il cuore pulsante - Famiglia e nuova evangelizzazione: il ''binomio'' più richiamato negli interventi in aula | Diocesi di Trivento

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SINODO DEI VESCOVI: Il cuore pulsante - Famiglia e nuova evangelizzazione: il ''binomio'' più richiamato negli interventi in aula

SINODO DEI VESCOVI: Il cuore pulsante - Famiglia e nuova evangelizzazione: il ''binomio'' più richiamato negli interventi in aula Ognuno tira il Sinodo dalla sua parte e tanti lo leggono nella prospettiva del proprio punto di vista. È normale e va anche bene così, perché il Sinodo dei vescovi - questo in particolare - è un evento di Chiesa globale, universale. Eppure credo che questo sulla nuova evangelizzazione, al di là dei numeri (il più numeroso in assoluto) sarà ricordato in futuro per lo stretto legame che ha finora mostrato con il cinquantesimo del Concilio Vaticano II. In fondo - e il Papa non ha fatto altro che ribadirlo in ben sette discorsi nei primi sei giorni - Concilio e Sinodo hanno lo stesso oggetto formale: l'annuncio del Vangelo al mondo di oggi.

Proprio ieri, 12 ottobre, Benedetto XVI, incontrando alcuni dei padri conciliari ancora viventi, ha ripetuto la parola programmatica di Giovanni XXIII - "aggiornamento" - aprendola come un'arancia e mostrandone il succoso contenuto. Il cristianesimo non deve essere considerato come "qualcosa del passato", né deve essere vissuto con lo sguardo perennemente rivolto "all'indietro"; il cristianesimo è segnato dalla presenza del Dio eterno, per questo è sempre nuovo. È un albero in perenne "aurora", è sempre giovane. Perciò l'"aggiornamento" non significa abbassare la fede alla moda dei tempi, ma è il contrario: esattamente come fecero i Padri conciliari, dobbiamo portare l'"oggi" che viviamo nell'"oggi" di Dio.

Se molti sono i possibili punti di vista per osservare l'oggi del mondo e di Dio, uno ci preme particolarmente: la famiglia. Essa ha a che fare con l'evangelizzazione. Non di straforo, ma dalle fondamenta. Giovanni Paolo II, a Puebla, gridò: "La futura evangelizzazione dipende in gran parte dalla chiesa domestica". E alle famiglie neocatecumenali: "Chiesa santa di Dio, tu non puoi fare la tua missione, non puoi compiere la tua missione nel mondo, se non attraverso la famiglia e la sua missione". E ancora: "Tra le numerose vie della missione la famiglia è la prima e la più importante". A Roma, all'incontro mondiale delle famiglie, proclamò: "Nella Chiesa e nella società questa è l'ora della famiglia. Essa è chiamata a un ruolo di primo piano nell'opera della nuova evangelizzazione". Non è un caso che la grande maggioranza degli interventi al Sinodo abbiano riguardato proprio la famiglia.

Il cardinale Wuerl, arcivescovo di Washington: "È stato come se uno tsunami di influenza secolare scardinasse tutto il paesaggio culturale, portando via con sé indicatori sociali come il matrimonio, la famiglia, il concetto di bene comune e la distinzione fra bene e male. La famiglia, modello-luogo della nuova evangelizzazione, rappresenta il contesto naturale e normale per la trasmissione sia della fede che dei valori".

Il cardinale Tong, vescovo di Hong Kong: "Prima dell'annessione della città alla Cina nel 1997, molte famiglie hanno affrontato la crisi dovuta al timore di vivere sotto il regime comunista. Il termine crisi in lingua cinese è definito da due caratteri: pericolo e opportunità. Per questo motivo, di fronte alla crisi dell'incertezza, perfino i cattolici non praticanti sono tornati in seno alla Chiesa".

Il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay: "Molti movimenti di famiglie sono sorti in seno alla Chiesa in Asia. Questo apostolato ha portato molto frutto, perché la famiglia viene vista come cellula fondamentale della società, il luogo da cui una volta scaturivano felicità, successo e missione nella vita. La sfida che dobbiamo affrontare è quella di trovare nuovi modi per preservare la sacralità della famiglia e del focolare".

Il cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Vrhbosna (Sarajevo): "Il primo successo della nuova evangelizzazione sarà il ritorno della dignità alla famiglia. Come parroco ho sperimentato che il mio lavoro pastorale è soltanto soprelevazione su quello che la famiglia ha già costruito, anche il risveglio delle nuove vocazioni. La famiglia è il più forte testimone della fede, che la trasmette con il cuore. Dopo la famiglia, come testimone della fede arriva il sacerdote. Posso dire che trasmette la fede molto di più con ciò che è che con ciò che dice". Mons. Angelo Sceppacerca18 ottobre 2012

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