La Chiesa di Santa Croce e le sue belle attività pastorali | Diocesi di Trivento

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La Chiesa di Santa Croce e le sue belle attività pastorali

La Chiesa di Santa Croce e le sue belle attività pastorali La Chiesa di Santa Croce è stata edificata prime del 1400, nel 1830 fu adibita a luogo di sepoltura, nel 1860 iniziarono i lavori di restauro con ampliamento e sopraelevazione della Chiesa portati a termine nel 1890 e nel 1989 ci fu l'ultimo restauro in cui furono rifatti i pavimenti, il soffitto a cassettoni di legno, il portone, il mosaico esterno, la ripulitura e stilatura delle pareti perimetrali esterne.

Da "Dossier Catechista" di Torino la richiesta delle foto dei ragazzi di Trivento: album delle figurine dell'avvento
Il 4 gennaio, ho inviato a "Dossier Catechista" un articolo pubblicato nel numero di gennaio del periodico parrocchiale "Insieme". L'articolo riguardava una iniziativa sull'Avvento.
Immediatamente il Direttore Responsabile Umberto De Vanna mi ha scritto: "Bella l'iniziativa e la presentazione dell'Avvento. Ma mancano le fotografie dei ragazzi. Potete mandarci immagini anche di repertorio, scattate anche durante l'anno? Tanti saluti". Questo l'articolo.

I catechisti e i ragazzi di terza hanno preparato l'Album dell'Avvento.

Per la Prima Domenica
"Siate svegli" hanno riportato questo brano del Vangelo di San Marco: "Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se ala sera, a mezzanotte, al canto del gallo o al mattino; fate in modo che giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati".
Hanno sistemato le figurine: Isaia, Giovanni Battista, Cesare Augusto, la strada, Betlemme, la cometa.

Per la Seconda Domenica
"Preparate la strada" hanno riportato queste parole di Isaia: "Una voce grida: nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini la vedranno perché la bocca del Signore ha parlato". Hanno sistemato le figurine: Angelo Gabriele, i dottori della legge, Erode, l'albergatore, gli Angeli, la capanna.

Per la Terza Domenica
"Il Signore è vicino" hanno riportato questo brano della Prima Lettera San Paolo ai Tessalonicesi: "Siate sempre lieti... Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo".
Hanno sistemato le figure: la mangiatoia, l'asino, il bue, i pastori, le donne, le pecore.

Per la Quarta Domenica
"Rallegrati, Maria, Gesù è con te" hanno riportato questo brano di San Luca: "L'Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. L'Angelo le disse: "Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce, lo chiamerai Gesù".

Queste le figurine: Gesù bambino, Maria, Giuseppe, e i Re Magi: Gaspare, Baldassare, Melchiorre.
Tutte le figurine rappresentavano il modo diverso in cui "sono in viaggio" verso Gesù.
Tutti invitati ad andare da Lui con il cuore di Maria, di Giuseppe, dei pastori, dei Magi: possibile se, in Avvento, si prega, si ascolta Dio, s'imbocca la strada della conversione.
Al più preso invierò le foto ed anche il ringraziamento più vivo per l'attenzione dimostrata verso la nostra iniziativa.

I fedeli di Santa Croce in preghiera questa sera alle ore 21: Veglia Di Preghiera Per Le Vittime Di Parigi E Della Nigeria
La sera di venerdì nove gennaio, la parrocchia di Santa Croce si è riunita in preghiera per le persone cadute a Parigi, in Nigeria e in tante altre parti del mondo
Facciamo nostre le parole di Papa Francesco "L'attentato di ieri a Parigi ci fa pensare a tanta crudeltà, crudeltà umana; a tanto terrorismo, sia al terrorismo isolato, sia al terrorismo di Stato. Ma la crudeltà della quale è capace l'uomo! Preghiamo, in questa Messa, per le vittime di questa crudeltà. Tante! E chiediamo anche per i crudeli, perché il Signore cambi il loro cuore". Con il Papa esprimiamo "la più ferma condanna per l'orribile attentato che ha seminato la morte, gettando nella costernazione l'intera società francese, turbando profondamente tutte le persone amanti della pace, ben oltre i confini della Francia.

Siamo d'accordo con il Papa che esorta tutti ad opporsi con ogni mezzo al diffondersi dell'odio e di ogni forma di violenza, fisica e morale, che distrugge la vita umana, viola la dignità delle persone, mina radicalmente il bene fondamentale della convivenza pacifica fra le persone e i popoli, nonostante le differenze di nazionalità, di religione e di cultura. Qualunque possa esserne la motivazione, la violenza omicida è abominevole, non è mai giustificabile, la vita e la dignità di tutti vanno garantite e tutelate con decisione, ogni istigazione all'odio va rifiutata, il rispetto dell'altro va coltivato".

Dopo questo momento di introduzione, il parroco dice: "Preghiamo perché siamo convinti che Dio ama ogni persona e perché sentiamo bisogno di lui. Senza questo suo amore saremmo tutti meno umani, anche perché il male nel mondo è forte, imprevedibile, irragionevole. Ricordiamo le vittime e pregare perché mai più avvenga nulla di simile. Siamo convinti, inoltre, che, accanto alle ragioni del dialogo e della politica, la preghiera ha una grande forza per cambiare il mondo e i cuori. Il Signore sradichi dai cuori le radici di violenza. E la preghiera, anche nei momenti difficili e di fronte al male, aiuta a guardare la futuro con speranza. Ricordiamo che Dio ci cerca, ci previene nell'amore.

Se ci riconosciamo fratelli, troveremo anche le ragioni del dialogo e della pace.

La gioia di Dio sta nel dare senza pretendere di ricevere. Scopriamo la gioia di perdonare chi ci ha offeso o ci porta rancore, la gioia di una vita che non può che essere dono, perché essa c'è stata donata. Purtroppo noi spesso non siamo così. La vita ci rende talvolta avari, ci abitua a pretendere e a dare poco, ci vuole calcolatori per paura di perdere quanto abbiamo. Il mondo ha bisogno di persone che escano da se stessi per donarsi agli altri. Solo nell'amore gratuito gusteremo la gioia di vivere. Questo ci aiuterà a riscoprirci fratelli, uomini bisognosi gli uni degli altri, che non giudicano e non condannano, ma cercano nell'altro il volto del Signore. Don Luigi Di LellaTrivento, 10 gennaio 2015

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