NewsIncontro diocesano di riflessione sul tema: “Maschio e femmina: la ricchezza della diversità. Unioni civili, teoria gender e dintorni”Sabato 30 aprile, presso il Centro Pastorale Diocesano di Colle San Giovanni in Trivento la Diocesi ha organizzato un incontro di riflessione sul tema scottante ed attualissimo: “Maschio e femmina: la ricchezza della diversità. Unioni civili, teoria gender e dintorni”.Questo il programma del pomeriggio:Il nostro Vescovo Mons. Domenico Angelo Scotti darà inizio al Convegno con la presentazione dei relatori, con il Saluto ai partecipanti e con una breve introduzione sull’importanza strategica degli argomenti in agenda.Poi l’On. CARLO CASINI, Magistrato, Presidente onorario del Movimento per la Vita Italiano, Presidente onorario della Federazione Europea “One of US”, parlerà dei “Diritti dell’uomo e centralità della famiglia a confronto con il dibattito legislativo attuale”.Infine il Prof. DARIO SACCHINI, Docente di Bioetica all’Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma e Consigliere nazionale di Scienza & Vita, molto conosciuto per i corsi di bioetica tenuti anche nella nostra Diocesi, terrà una relazione su “Maschio e femmina: la questione scientifica e le conseguenze etico-antropologiche”.Perché approfondire questo tema? Perché un vero e proprio stravolgimento del diritto naturale è stato introdotto nel pensiero comune e si configura come una nuova forma di ideologia: è la teoria del gender alla quale si vuol dare una risposta fondata e una confutazione certa.Alla base di tale teoria, sostenuta da leggi e da grandi risorse economiche, c’è un concetto di identità da costruirsi senza riferimenti al sesso come dato antropologico, ma al gender, il genere, ovvero la sessualità come scelta o comportamento. L’opinione pubblica deve capire cosa sta succedendo e come cambierà la vita di tutti qualora queste teorie verranno applicate e avvalorate da leggi statali nei prossimi mesi.Infatti, secondo la teoria del gender, non vale più il diritto naturale, ma conta ciò che il singolo individuo sente di essere; in altre parole sarebbe la persona in quanto tale che può scegliere se essere uomo o donna, se non essere nessuno dei due: prova ne è che in molti Paesi – vedi in Australia, per esempio nei certificati di identità – è stata già eliminata la distinzione tra uomo e donna, ma c’è anche una casella in più: quindi uno può dichiararsi anche di un altro sesso che non esiste in natura... si sente già parlare tanto dei vari generi: gay, lesbica, trans, queer... Anzi, poi, se ne aggiungono sempre di più, per cui al di là di un’evidenza naturale, biologica si cerca – appunto – di scardinare tutto ciò con queste nuove teorie in cui è l’uomo che, con la sua propria determinazione, vuole cambiare una realtà oggettiva. Se in questo momento si prescinde, appunto, da qualsiasi diritto naturale, per cui ci si basa solo sul diritto positivo, certamente noi cattolici potremmo essere condannati semplicemente perché ribadiamo che il matrimonio tra un uomo e una donna è secondo natura; solo per dire questo potremmo essere condannati perché potremmo ledere il diritto delle coppie omosessuali.Attenzione: oggi la teoria del gender, in modo strisciante, è già nei testi scolastici e negli spettacoli televisivi; si sta facendo strada con prepotenza in molti Paesi, per esempio, in Francia, alcuni ragazzi sono stati imprigionati perché hanno manifestato contro il matrimonio omosessuale o contro la teoria del gender; sindaci vengono processati perché non vogliono celebrare le nozze omosessuali, e l’Onu, l’Unione Europea incidono sui Paesi affinché vengano recepite queste loro disposizioni. Che non sono – chiaramente – obbligatorie, però i nostri governanti fanno riferimento a queste disposizioni delle organizzazioni internazionali per evidenziare che dobbiamo anche noi adeguarci, altrimenti l’Italia non sarà al passo con i tempi...E’ necessario che noi cattolici di fronte alla teoria del gender ci rendiamo conto della pericolosità di questa ideologia e quindi reagire. Non possiamo accettare soluzioni di compromesso come male minore: se noi non reagiamo, siamo conniventi, per cui ci renderemmo anche noi responsabili di uno stravolgimento della nostra società, principalmente per le nuove generazioni, che ne subiranno tutte le nefaste e, per il momento, imprevedibili conseguenze.Ufficio comunicazioni socialiTrivento, 23 aprile 2016Condividi pagina