Commento al VangeloDomenica 7 SettembreLiturgia: Ez 33, 1.7-9; Sal 94; Rm 13, 8-10; Mt 18, 15-20 Solo l'amorecorregge il fratello; l'ammonizione efficace è quella fatta per amore. IlSignore, nell'Apocalisse, dice: Io tuttiquelli che amo li rimprovero. La pecorella perduta indica, prima di ognialtra cosa, l'amore di chi si è messo in giro a cercarla. Nella vita capita incontinuazione che qualcuno abbia commesso una colpa contro di noi, ma bisognacercare di parlare, cucire, ricominciare, tentare, mai arrendersi.C'è sempre unasperanza. Come nella parabola in cui l'agricoltore chiede al padrone diaspettare a tagliare l'albero per vedere se, lavorandogli un po' intorno, nonpossa portare ancora frutti. L'amore chiede ricerca e fatica, per non lasciarenulla d'intentato pur di trovare la strada che porta al cuore del fratello.La volontà delSignore è che non si perda neppure uno dei suoi piccoli; per questo maibisogna pensare che non c'è più nulla da fare e mai dobbiamo stancarci diprovare e tentare. L'altro è essenziale, occorre perché solo "dove due o tre"sono riuniti nel nome di Gesù, lì il Signore si fa presente. Dobbiamo farcicarico del fratello; forse è questa la croce che il Signore ci invita aprendere ogni giorno e a seguirlo.Il fratello chesbaglia va riportato, con la correzione fraterna, nella casa della comunione,almeno alla ricerca di essa. I due o tre che si accordano – letteralmente che fanno sinfonia – sono appunto in comunione,hanno ricostituito l'unità e Gesù è "in mezzo a loro". Sono anche le ultimeparole del vangelo di Matteo e dicono la presenza permanente del Signore inmezzo a noi.È un grande dononon essere soli. Anche la Parola ha bisogno di poggiare su due o tretestimoni, nel senso che si nutre del rapporto vicendevole, nel bene e nel male.Se il bene è d'esempio, il male scandalizza e ferisce. L'altro è semprecoinvolto e la fatica di riguadagnarlo dice che con lui bisogna ricominciare dacapo, come se fosse un pagano. Ma resta sempre "fratello".L'ultimo verso metteun sigillo meraviglioso. L'essere uniti nel Nome è già opera divina, operadello Spirito Santo. Anzi è la sua presenza. La preghiera che i due o trerivolgono al Padre per chiedere qualcosa è con Gesù, il Figlio prediletto, inmezzo a noi."Dovedue o più":...Gesù non specifica chi. Egli lascia l'anonimato. Dove due o più... chiunque essisiano: due o più peccatori pentiti che si uniscono nel nome suo; due o più ragazzecome eravamo noi; due, di cui uno è grande e l'altro piccolino... Dove due o più... e, nel viverle, abbiamo visto crollare barriere su tutti i fronti. Dove due opiù... di patrie diverse: e crollavano i nazionalismi. Dove due o più... di razzediverse: e crollava il razzismo. Dove due o più... anche fra persone che di persé sono sempre state pensate opposte per cultura, classi, età... Tutti potevano,anzi dovevano unirsi nel nome di Cristo (Chiara Lubich).Mons Angelo Sceppacerca7 settembre 2014