Domenica 21 ottobre | Commento al Vangelo

Commento al Vangelo

Domenica 21 ottobre

Liturgia: Is 53, 10-11; Sal 32; Eb 4, 14-16; Mc 10, 35-45Domenica 21 ottobre

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Li aveva avvertiti tre volte che avrebbe sofferto, che finiva in croce e che sarebbe risorto. Ogni volta, però, i discepoli hanno mostrato incomprensione. Anche nel vangelo di oggi, Gesù ripete la lezione sulla vera grandezza e la necessità di mettersi al servizio degli altri che sono fratelli e come questo si contrappone al pensiero corrente (allora come oggi).
Non se ne esce; bisogna scegliere fra la logica del servizio e quella del potere. Senza la prima, la passione e morte del Maestro restano misteriose e incomprensibili; con la seconda non c'è salvezza.

Giacomo e Giovanni sono testimoni privilegiati di alcune svolte della vicenda di Gesù: la resurrezione della figlia di Giairo, la trasfigurazione, il discorso sulle cose ultime sul monte degli Ulivi, l'agonia nel Getsemani. Eppure neanche essi sfuggono alla tentazione di misurarsi con gli altri apostoli e di chiedere posti di preminenza, anche se "nella gloria".

Gesù spinge a entrare nel nuovo testamento e i discepoli ragionano e sono ancora nell'antico, pretendendo posti di prima classe. Gesù, con pazienza e dolce comprensione, educa e insegna: fra voi non deve essere così. Per ben quattro volte, in sole tre righe, indica la figura del servo, la sua figura di servo obbediente, umile.

Di che misura è l'umiltà di Dio? Alcuni lampi dalla profondità dello spirito.

L'umiltà del Cristo manifesta che l'umiltà è al centro della gloria. La creatura cerca il suo Dio sulla linea della Potenza. L'umiltà è l'aspetto più radicale dell'amore. L'amore è povertà, dipendenza, umiltà. Non si può dire al tempo stesso "Ti amo" e "Voglio essere indipendente da te". E' commovente essere amato da qualcuno che è molto umile. Quando Giovanni dice nella sua prima lettera: "Dio è amore", bisogna capire che l'amore non è un attributo di Dio, ma che l'amore è soggetto: dire Dio è dire Amore. Gli attributi di Dio sono gli attributi dell'amore: è l'amore che è onnipotente, sapiente, libero, buono e bello.
Il Dio degli eserciti è il Dio disarmato. L'umiltà non fa concorrenza a niente. All'estremo limite della potenza, essa è la vulnerabilità di un bambino deposto in una greppia o di un giovane inchiodato sulla croce.
La bellezza... Soddisfatta di sé, la bellezza si offusca, si imbeve di possesso. L'umiltà è uno degli attributi essenziali della bellezza.
La maestà...Il crocifisso, da solo, rivela la maestà di Dio. poiché nella morte sono espresse, senza nessuna obiezione possibile, l'intensità e la purezza dell'amore.
Dio rimane nascosto per non essere irresistibile; la sua invisibilità è pudore.
(Francois Varrilon)

Mons Angelo Sceppacerca21 ottobre 2018
Licenza Creative CommonsLe informazioni e gli articoli pubblicati su questo sito sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia