Domenica 21 luglio | Commento al Vangelo

Commento al Vangelo

Domenica 21 luglio

Liturgia: Gn 18, 1-10; Sal 14; Col 1, 24-28; Lc 10, 38-42Domenica 21 luglio

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Anche Marta ha ricevuto la "parte migliore": infatti la celebriamo santa, come la sorella Maria. E poi, a volte, le due sorelle in qualche modo convivono nella stessa persona. Mi raccontava una volontaria ospedaliera: "Mi è capitato spesso, dopo una giornata troppo piena, di andare in ospedale ormai spremuta. Per fortuna la nostra stanza è vicino alla cappella dove, a quell'ora, non c'è mai nessuno; se è presto, provo anche a recitare il Rosario, ma non riesco mai a finirlo perché c'è sempre qualcuno che chiama: Marta, Marta!".

Gesù può sostare nel suo cammino verso Gerusalemme: c'è una casa e una famiglia di amici che lo accoglie. Anche se il racconto sembra contrapporre l'azione alla contemplazione, in realtà Gesù vuole che l'azione sia purificata nella contemplazione. L'azione scaturisce dalla contemplazione e non se ne stacca mai. Marta è chiamata due volte, come Mosé, come Samuele, come Saulo. E' segno di una grande vocazione. Anche lei, ora, come la sorella Maria, può dire con la sposa del Cantico: "Trovai l'amato del mio cuore. Lo strinsi fortemente e non lo lascerò".

Gesù aveva avvisato i suoi che non sempre sarebbero stati accolti. Marta lo accoglie nella sua casa, anche se è distratta da altre preoccupazioni. E queste, come le spine, soffocano. Maria, la sorella, ha preferito la parte migliore, che è Gesù, "Il Figlio scelto". Eletto dal Padre, oggi Gesù è scelto da Maria, convinta - nel cuore - che non c'è cosa migliore della sua Parola.

Marta accoglie, ma è "tutta presa", nel senso di una fatica tormentata e di un'occupazione penosa e inutile, come spesso è il lavoro della terra, la normalità della vita degli uomini, secondo la sapienza sacra. Ora il Signore dice che c'è una parte buona da scegliere: stare ai suoi piedi e ascoltarlo. Marta chiede di fare turno con la sorella; Gesù invece la invita ad imitare Maria. Stargli vicino è la sola cosa di cui c'è seriamente necessità.

Sant'Agostino, commentando questo brano, fa dire a Gesù: "Tu (Marta) navighi, essa (Maria) è in porto". Il cuore di Maria è già dov'è il suo tesoro. Il suo bene è stare vicino a Dio. Continua Agostino:"Capite il simbolismo di queste due donne, ambedue grate al Signore, ambedue amabili, ambedue discepole; ambedue innocenti, ambedue lodevoli... In Marta era la prefigurazione delle realtà presenti, in Maria quella delle future".

Mons Angelo Sceppacerca21 luglio 2019
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