11 giugno - Santissimo Corpo e sangue di Cristo | Commento al Vangelo

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11 giugno - Santissimo Corpo e sangue di Cristo

Liturgia: Dt 8, 2-3.14-16; Sal 147; 1Cor 10, 16-17; Gv 6, 51-5811 giugno - Santissimo Corpo e sangue di Cristo

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Parlare dell'Eucaristia è arduo, meglio farlo stando in ginocchio: vengono meglio le parole e poi, davanti al Santissimo, la posizione giusta è l'adorazione.
Il dono del Padre agli uomini, dall'inizio alla fine della storia, è sempre sotto il segno del corpo: prima Corpo incarnato che soffre e muore sulla croce. E' questo Corpo ferito che risorge e che Gesù mostra e fa toccare agli apostoli. Ma suo Corpo è anche la Chiesa, Corpo mistico di Cristo. Infine suo Corpo è il pane eucaristico, Corpo sacramentale che nutre coloro che lo mangiano, con la vita divina che è eterna.

Tutto inizia, però, con un dubbio, un gesto stizzoso d'incredulità: "come può costui darci la sua carne da mangiare?", dicevano i giudei. Certo, il linguaggio di Gesù è estremamente realistico, parla di mangiare e di bere, di carne e di sangue. Ma dietro questo realismo c'è l'indicazione del mistero: credere in Gesù, pane vivente, è mangiare e masticare la sua carne, bere il suo sangue.

La storia della salvezza si era aperta con il divieto di mangiare il frutto proibito. Ora si compie con il comando di mangiare il frutto dell'albero della vita. Questo sì che ci rende davvero come Dio!
La presenza di Gesù nell'Eucaristia è la più grande e straordinaria delle Sue presenze, perché tocca la materia, il pane e il vino, ma anche la più difficile perché chiede di vedere oltre, con gli occhi della fede. La fatica del credere non è ostacolo, ma occasione per una più chiara manifestazione del Signore risorto, come fu per il dubbio dell'apostolo Tommaso.

L'Eucaristia: miracolo e mistero; presenza e nascondimento. Quel pane, dinanzi al quale oggi pieghiamo le ginocchia, è la promessa realizzata di Gesù di rimanere con noi fino alla fine del mondo.

La presenza eucaristica di Gesù è la più nascosta e difficile da credere. Costituisce una sfida e una provocazione per la nostra intelligenza. Anche noi siamo esposti alla stessa tentazione di quel "certo prete teutonico, ottimo in ogni virtù sacerdotale, ma dubbioso sul mistero della transustanziazione" protagonista del miracolo di Bolsena. Per credere, dovrebbe bastarci la parola di Gesù, garanzia assoluta di verità, ma il Signore per aiutare la nostra poca fede compie anche, attraverso i secoli, numerosi miracoli eucaristici: quello compiuto a Bolsena, quello di Lanciano, quello di Siena e tanti altri.

Gesù, sul punto di salire al cielo, ha promesso solennemente agli apostoli, ai loro successori e a tutti i credenti: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20). Egli mantiene la promessa e in vari modi accompagna il cammino della Chiesa attraverso i secoli. Troviamo questo tema meravigliosamente illustrato da Raffaello, in una delle celebri stanze da lui affrescate in Vaticano: la cacciata di Eliodoro; la liberazione di San Pietro; l'allontanamento di Attila dall'Italia; la Messa di Bolsena. Questa Messa, divenuta famosa per il miracolo eucaristico, è stata scelta proprio per sottolineare che l'Eucaristia è il centro della vita del cristiano e della Chiesa, la presenza più forte ed efficace del Signore in mezzo a noi.

Mons Angelo Sceppacerca11 giugno 2023
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