S. Emidio
Si dice che gli abitanti delle sannitiche “civitelle” , vedendosi crollato il loro paese a causa di un terremoto, decisero di utilizzare questa zona come rifugio, e vi edificarono una chiesa in un onore di Sant' Emidio, protettore dei pericolanti; con il passar degli anni poi vi eressero il loro nuovo paese fino alla punta meridionale dell'attuale Agnone. Alla chiesa nel 1443 fu aggiunta una seconda parte in stile gotico da parte di alcuni mercanti ascolani che si recavano ad Agnone per commerciare tessuti.
Bellissimo è il portale d’ingresso, di stile gotico pugliese, commissionato da Guglielmo Borrello feudatario di Agnone agli inizi del ‘200, tutto in pietra dura impreziosito da pilastri e colonnine.
Nel punto più alto della facciata, sopra il rosone, fu posta, nel 1443, la statua di S. Emidio. Il timpano ha un ampio rosone, anch’esso in stile gotico pugliese. La trabeazione del timpano è sorretta da due leoni, su cui poggiano colonnine con capitelli decorati a motivi floreali, e al cui centro vi è un tondo con un bassorilievo, nel quale è rappresentato l’Agnello mistico, simbolo della corporazione dei mastri lanai di Ascoli Piceno e documenta, quindi, la presenza della comunità ascolana in Agnone che commissionò i lavori di ristrutturazione dell’edificio.
L’interno della chiesa è a due navate, divisa da ampi archi, che in origine fungevano da accesso alle due cappelle.
La navata di sinistra è la più antica e corrisponde alla chiesa originaria trecentesca e conserva ancora molti elementi in stile gotico. La navata destra è settecentesca, con il soffitto è a cassettoni, e la sua parete laterale coincide con le antiche mura di cinta medievali.
Sulle pareti laterali poggiano sei altari, nei quali sono collocati dipinti e statue di notevole pregio come le opere in terracotta di Amalia Dupré, autrice fiorentina anche del fonte battesimale, a forma ottagonale
Il coro è particolarmente pregevole per la presenza di 12 sculture lignee, rappresentanti i 12 apostoli.
Adiacente alla chiesa, il sacerdote dott. Marinelli ha creato, alla metà del secolo scorso, una rinomata biblioteca-museo: ricchissima di documenti e di reperti (perfino una riproduzione della tavola osca), tutti ben conservati insieme ad antiche e preziose pergamene di varie epoche.