NewsMons. Scotti ha riaperto al culto la chiesa di S. Nicola in AgnoneAlle ore 18 di domenica 13 settembre, durante la celebrazione eucaristica il Vescovo di Trivento, mons. Domenico Scotti, ha consacrato il nuovo altare della Chiesa di san Nicola in Agnone, famosa per il suo agile campanile e addossata alla porta medioevale che dall’edificio sacro prendeva nome.Il vescovo aveva al suo fianco il cerimoniere diocesano don Gigino Moscufo, il cancelliere della Diocesi don Erminio Gallo e don Alessandro Di Sabato, il parroco arciprete di Agnone e gran promotore della riapertura al culto della chiesa di San Nicola.La chiesa di san Nicola si trova nel bel mezzo, anzi nel cuore del bellissimo centro storico della città, giustamente definita nel passato l’Atene del Sannio, e, dopo ben ventisette, viene riaperta al pubblico. Al suo interno si può ammirare, dopo i tanti restauri e le varie modifiche, che per la verità non sempre sono stati “azzeccati” per farne ben risaltare la struttura originaria risalente al lontano anno Mille, oltre i due altari, pregevoli manufatti ad opera di raffinata arte napoletana, soprattutto la sacra immagine della Madonna della Cintura tanto cara agli Agnonesi.Volendo riassumere la cerimonia e farla gustare a chi non era presente mi sembra opportuno riportare qui una espressiva preghiera con la quale Sant’Ambrogio esprimeva tutta la sua fede e la sua devozione pensando all’altare: “Ti prego, o Signore, perché tu quotidianamente custodisca questa casa, questo altare che oggi ti viene dedicato, questi fedeli: pietre spirituali, in ciascuna delle quali ti viene consacrato un tempio vivente. E ricevi nella tua divina misericordia le preghiere che i tuoi servi ti rivolgeranno in questo luogo. Sia per te come profumo di santità ogni sacrificio che in questo tempio ti verrà offerto con integra fede e devota sollecitudine. E mentre guardi quella Vittima di salvezza, per la quale è cancellato tutto il peccato di questo mondo, rivolgi il tuo sguardo anche su questi figli e proteggili con il tuo incessante aiuto, perché siano per te vittime gradite a Cristo Signore. E degnati di conservare integri e irreprensibili il loro spirito, la loro anima e il loro corpo, fino al giorno del Signore nostro, il tuo Figlio grande”.La cerimonia religiosa di domenica sera, suggestiva nella sua solenne liturgia, e le parole del nostro Vescovo, durante la convincente e paterna omelia, hanno fatto capire come per noi cristiani in ogni chiesa, piccola o grande che sia, l’altare è simbolo di Cristo e della Sua Chiesa.Infatti gli antichi Padri della Chiesa, meditando sulla Parola di Dio e soprattutto sulla Lettera agli Ebrei, non esitarono ad affermare che Cristo fu vittima, sacerdote e altare del Suo stesso sacrificio. A proposito bellissima è l’espressione di San Gregorio Magno: “Che cos’è l’altare di Dio se non l’anima di coloro che conducono una vita santa?…A buon diritto, quindi, altare di Dio viene chiamato il cuore dei giusti”. Come pure nei testi patristici ricorre un’altra immagine, assai frequente negli scrittori ecclesiastici, secondo la quale i fedeli che si dedicano alla preghiera, che fanno salire a Dio le loro implorazioni e offrono a Lui il sacrificio delle loro suppliche, sono essi stessi pietre vive con le quali il Signore Gesù edifica l’altare della Chiesa.In conclusione i cittadini Agnonesi presenti alla celebrazione conserveranno a lungo nel loro cuore il ricordo delle emozioni e della commozione provate durante tutta la celebrazione presieduta da mons. Domenico Angelo Scotti. Ufficio Diocesano per le Comunicazioni SocialiAgnone (IS), 14 settembre 2009Condividi pagina