RiflessioniRiflessione per Santo Stefano E le abbuffate e gli sprechi di Natale, purtroppo, continuano! Ma, secondo un antico detto popolare la gioia e soprattutto i buoni propositi di solito non durano che da Natale a Santo Stefano. E così questo importante santo diacono della chiesa apostolica è abbinato ai fallimenti e ai decadimenti dei nostri impegni, mentre invece può essere la sua storia di grande insegnamento per noi, troppo indaffarati in “grandi imprese”, in realtà semplicemente piccole ed insignificanti.I bambini e non solo, a Natale, giocano a tombola e si divertono con i numeri. Questa volta io vorrei tentare di divertirmi con le parole, anzi con le iniziali di alcune parole: la esse di saggezza e la pi di prudenza.Santo Stefano suscitava scandalo, i suoi persecutori presero pesanti pietre.Stefano subiva in silenzio, i persecutori scagliavano le pietre e Saulo sorvegliava.Stefano sopportava, non si scagliava contro i persecutori, sublimava la sua sofferenza in pressante preghiera: “Non imputare loro… nelle tuo mani consegno l’anima mia!”.Stefano santo protomartire: perché? Spargeva il seme della paziente preghiera, Saulo sentiva e seppe poi sviluppare il seme della parola in una predicazione sconfinata, senza paragoni. Fuori dal gioco di parole: ogni buon seme porta sempre i suoi validi frutti, anche se non subito, come noi pretenderemmo, ma solo poco alla volta, come lo Spirito ci concede.Don Mimì Faziolidi don Mimì FazioliTrivento (CB), 28 dicembre 2009Condividi pagina