RiflessioniSemplicemente inaccettabile! Forse sul nuovo Statuto regionale del Molise stiamo riempiendo troppo le pagine dei giornali, ma dichiarazioni ed eventi di diversi soggetti impegnati in politica rischiano sul serio di coprire di ridicolo la nostra classe dirigente.In un suo lucidissimo fondo su @ltromolise Antonio Sorbo giustamente sostiene che a sinistra come a destra, forse con qualche rarissima eccezione, si cerchi di affrontare la questione Statuto unicamente ispirandosi alogiche di potere ed ignorando completamente le ragioni di fondo che ad esso sottendono e che dovrebbero essere legate alla ricerca di una legge istituzionale ispirata da fondamenti democratici, quali ad esempio corrette regole di rappresentanza e forme sempre più allargate di partecipazione oltre che da ridimensionamento dei costi della politica.Avevamo chiesto a quello che ancora definiamo solo per formalità centro-sinistra di impegnarsi in un referendum abrogativo e di costituire un gruppo di studio per elaborare contestualmente una proposta alternativa di Statuto rispetto a quella approvata.Niente!Si è capaci di dividersi in diversi comitati promotori pur di rivendicare primogeniture in questo caso illusoriamente utili a corsie di lanci elettorali.Non è questa la politica che sogniamo!C’è perfino chi vorrebbe convincerci che talune storture dello Statuto possano essere superate con la nuova legge elettorale. Ma come fa un consigliere regionale a non pensare che Statuto e legge elettorale debbano essere contestuali?La cosa più ridicola, tuttavia, è l’atteggiamento di consiglieri di Sinistra ed oggi della stessa maggioranza di Destra, per bocca dello stesso presidente della giunta regionale, che impiegano sette anni per approvare uno Statuto e poi ne chiedono l’abrogazione o addirittura la revoca, per motivi apparentemente diversi, ma unicamente funzionali all’esclusione della riappropriazione della funzione di autogoverno da parte dell’elettorato ed alla conservazione del consenso elettorale attraverso giochini delle tre carte.È difficile dire se i canali classici di ricerca del consenso continueranno a funzionare seguendo criteri che poco hanno di democratico, ma una maggioranza che approva uno Statuto Regionale e poi vuol farlo decadere solo per tatticismi elettorali davvero cade nel grottesco.Su questo invitiamo l’intero Consiglio Regionale ad uscire da tali logiche ed a percorrere strade comprensibili per un’opinione pubblica che in molte sue componenti crediamo abbia raggiunto un livello d’indignazione per atteggiamenti che sono ormai semplicemente inaccettabili!Ma davvero c’è ancora chi pensa che dopo simili funambolismi ed un distacco siderale dalla base si possa continuare ad avere credibilità sul piano politico?di Umberto BerardoTrivento (CB), 7 marzo 2011Condividi pagina