Chi getta semi al vento farà fiorire il suo cielo! | Diocesi di Trivento

Riflessioni

Chi getta semi al vento farà fiorire il suo cielo!

Chi getta semi al vento farà fiorire il suo cielo! Come i semi sparsi dal vento fanno nascere foreste, così, nella fiorente solitudine, in me porta frutto il divino silenzio, vero scrigno del mio spirito...

Le vere risposte ai dubbi di fede stanno nel silenzio e nella preghiera.

Una delle forme più alte di comunicazione tra noi uomini è la parola. Ma non sempre è così.

Le parole, le nostre parole, le nostre parole umane sono spesso inadeguate, sono semplici balbettii: le parole comunicano, è vero, ma solo parzialmente.

Il silenzio e l’intimità, o, meglio, l’intimità del silenzio, invece, portano ad una comunione totale con se stessi e con Dio.

Quante volte l’usare le parole tra noi è diventato estremamente pericoloso: il significato che volevo dare ad esse è rimasto praticamente con me e solo il suono delle parole ha raggiunto gli altri e questi ad esse hanno dato un significato diverso, con delle sfumature personali, intrise di una verità altra da me che le ho pronunciate.

Così le mie parole non contengono più la stessa verità originaria che intendevo dare ad esse, ma hanno trasmesso qualcosa di molto diverso, con un significato molto più povero… il significato che altri ne ricavano, non più il mio.

Ascoltate i dibattiti televisivi e vi accorgerete come è possibile travisare il linguaggio, anche il più semplice ed evidente.

Ma non è possibile distorcere il silenzio.

Il silenzio o lo capiamo, o non lo capiamo.

Con le parole ci è a volte molto difficile capire, capire bene, anzi è più facile accorgersi che, in fin dei conti, non si è capito bene... o, mi spiego, capirsi alla perfezione, tra persone, è quasi impossibile!

Nel cammino di formazione spirituale è senza ombra di dubbio il silenzio il messo migliore per capire me stesso, per uscire dalla mia malinconia e per lasciarmi capire ed amare da Dio, per entrare e coinvolgermi nella Sua pace.

Ha scritto un certo Osho: “Ogni volta che ti senti triste siediti accanto ad un albero, ad un fiume, ad una roccia, rilassati ascoltando semplicemente la tua tristezza senza aver paura. Più ti rilassi più familiarizzerai con la bellezza della tua tristezza. A quel punto la tristezza inizierà a cambiar forma: si trasformerà in una gioia silenziosa”.

Nel silenzio interiore lasciamo perdere ogni logica, ogni tentativo di razionalizzazione, cerchiamo di mettere in standby la testa, e iniziamo a far funzionare di più il cuore e, come dice nei "Discorsi" S. Andrea di Creta, vescovo, anche noi “…accogliamo così il Verbo di Dio che si avanza e riceviamo in noi stessi quel Dio che nessun luogo può contenere. Egli, che è la mansuetudine stessa, gode di venire a noi mansueto. Sale, per così dire, sopra il crepuscolo del nostro orgoglio, o meglio, entra nell'ombra della nostra infinita bassezza, si fa nostro intimo, diventa uno di noi per sollevarci e ricondurci a Sé”.


Leggo e medito spesso quanto ho trovato sul WEB con il titolo

Preziosità del Silenzio

IL SILENZIO È MITEZZA,
quando non rispondi alle offese,
quando non reclami i tuoi diritti,
quando lasci a Dio la difesa del tuo onore,
il silenzio è mitezza.

IL SILENZIO È MISERICORDIA,
quando non riveli le colpe dei fratelli,
quando perdoni senza indagare nel passato,
quando non condanni, ma intercedi nell’intimo,
il silenzio è misericordia.

IL SILENZIO È PAZIENZA,
quando soffri senza lamentarti,
quando non cerchi consolazione dagli uomini,
quando non intervieni,
ma attendi che il seme germogli lentamente,
il silenzio è pazienza.

IL SILENZIO È UMILTÀ,
quando taci per lasciare emergere i fratelli,
quando celi nel riserbo i doni di Dio,
quando lasci che il tuo agire sia interpretato male,
quando lasci ad altri la gloria dell’impresa,
il silenzio è umiltà.

IL SILENZIO È FEDE,
quando taci, perché è Lui che agisce,
quando rinunci ai suoni, alle voci del mondo,
per stare alla sua presenza,
quando non cerchi comprensione,
perché ti basta essere conosciuto da Lui,
il silenzio è fede.

IL SILENZIO È ADORAZIONE,
quando abbracci la Croce senza chiedere "Perchè?",
il silenzio è adorazione.

don Mimì FazioliTrivento (CB), 29 aprile 2011

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