RiflessioniLa grazia di un nuovo anno: tra paura e stupore Ed eccoci finalmente giunti al 2013! Ognuno si chiede: dove sono? Dove siamo finiti? Un po' tutti abbiamo domande che rimangono inevitabilmente senza risposte.Il tempo molte volte ci sfugge, certe volte non sai più chi sei e chi hai voglia di essere.Ma, anche se so poco o niente, so almeno che abbiamo tutti bisogno di tanta serenità, che possiamo trovare, recuperare e valorizzare, riscoprendolo, il manto di santa madre Chiesa e ci sforziamo di affondarvi radici sicure, di bere acqua di sorgente di vita e ripararci con esso dai raggi scottanti delle ingiustizie e dai dardi traditori delle calunnie.Chi di noi non ha bisogno di cure, di attenzioni, di sostegno e di quella mano sicura della fede, che sa prendersi cura del germoglio della speranza, che abita dentro di noi e che non ci fa perdere d'animo? Anche se tu ti senti quasi nulla, la fiducia rinascerà e, benché fragile, non si spezzerà al vento delle prove.La dignità e la volontà, irrobustite dalla fede, sono quei baluardi che come due mani, sicure, attente e premurose, si prendono cura del germoglio della speranza e non potranno che essere provvidi raggi di luce e di vita.Questa è quella stessa vita di grazia, che prende forma quando tutto sembra vano, quando tutto sembra distruggerti, e ti dà tutta l'energia per combattere, la forza di andare avanti e il coraggio di crescere...Ma tu, invisibile mano della Provvidenza, non trascurarmi, prenditi cura di me! don Mimì FazioliTrivento (CB), 2 gennaio 2013Condividi pagina