Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi! | Diocesi di Trivento

Riflessioni

Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi!

Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi! Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio.

(Slm 84, 5-6)

Il nostro bel ‘Piano' resta sempre una balaustra d'incanto. Ha sorretto bene le emozioni d'ardito stupore in questi due mesi estivi e resta meravigliosamente accogliente e riposante, anche ora che, dopo che è passato il caldo dell'estate, pur essendo terminato il sorriso dei turisti che, sciamando, avevano riempito le strade e le piazze del nostro centro storico, come usignoli canterini che svolazzavano dai rami più alti dei tigli, mentre si scambiavano impressioni personali su sconosciuti episodi banali.

Adesso è troppo difficile, e servirebbe a poco, contare o raccontare di tutti quei volti che si sono avvicendati lungo la via che porta alla Cattedrale e alla Cripta. È l'oggi da vivere e il domani da inventare e costruire che mi interessano e che, peccato purtroppo, interessano ai pochi, prima ancora che la luce di giorno in giorno diventi più fredda, sospinta dalla prossima autunnale tramontana che diffonderà l'odore pungente dei boschi in disarmo.

Ci sono, è pur vero, i pomeriggi di pioggia cui seguono, per fortuna, limpide notti stellate. Queste mi regalano fiumi di ricordi e di emozioni che si rincorrono nella mente, che si accumulano, accatastati alla rinfusa nel profondo della memoria, e che riemergono a volte alla cieca, mentre scompigliano i pensieri e si prendono autentico gioco del presente.

Proprio quando hanno smesso i fulmini, che saettavano improvvisi, e son cessati i tuoni, che risuonavano con echi paurosi e prolungati nella valle, nelle sere fresche e placide di fine estate struggenti pensieri mi assillano alquanto e un po' mi perseguitano.

È proprio allora che devo afferrare l'attimo fuggente, sospeso, oltre l'archivio dei ricordi, per cercare un appiglio sicuro e confortante.

E finalmente, emergendo dal profondo tumultuoso torrente di sentimenti ed emozioni, ritrovo un po' di pace e di riposo. Una luce speciale illumina tutta la mia esistenza e mi ritrovo così libero, vivo e sereno, proprio come una fulgida stella incorniciata dal buio della notte, perché da sempre "Io nella tua fedeltà ho confidato; esulterà il mio cuore nella tua salvezza, canterò al Signore, che mi ha beneficato" (Slm 13, 6).don Mimì FazioliTrivento (CB), 29 agosto 2013

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