San Ginepro da poco canonizzato, ne aveva parlato 100 anni fa il celenzano padre Ludovico Preta | Diocesi di Trivento

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San Ginepro da poco canonizzato, ne aveva parlato 100 anni fa il celenzano padre Ludovico Preta

La figura di SAN GINEPRO (JUNIPERO)SERRA 1713-1784, canonizzato il 23settembre 2015 da Papa Francesco, missionariofrancescano O.F.M., venne già descritta nel 1915, cento anni fa, da unoscrittore celenzano, anch’egli missionario francescano dello stesso ordine:Padre Ludovico Preta (Celenza sul Trigno 1878-Capurso 1966). In epoche diverseentrambi missionari in California.

La sera del 23 settembre 2015 ho assistitoalla solenne messa di Papa Francesco nel Santuario della Immacolata Concezionea Washington, per la canonizzazione del Beato San Ginepro Serra, nato a Petradi Maiorca il 24 novembre 1713 e deceduto in odore di santità il 28 agosto 1784a San Carlo. Figlio di umili agricoltori, diventerà francescano a 18 anni,ordinato sacerdote diventerà docente in filosofia, teologia, grande predicatoree comunicatore; diventerà un grande missionario in terra americana.

Questo nome,già sentito in precedenza, mi ha incuriosito e sono andato a sfogliare un libro( fotocopiato) di cui ero in possesso da qualche anno; un libro scritto epubblicato cento anni fa, nel 1915, dalla Tipografia Castagno.Bright & Gold440 Sansome Street, in San Francisco diCalifornia, da uno scrittore trentasettenne di Celenza sul Trigno, sacerdotefrancescano O.F.M., poliglotta,professore di teologia, lettere generali efilosofia, anch’egli missionario in quella città (ove vi arriva giovanetrentatreenne  il 24 novembre 1911,rimanendovi per alcuni anni ), ove PadreSerra aveva fondato la missione ametà 1700, mentre Padre Ludovico si prodigava subito per costruirvi con icontributi dei connazionali la Chiesa della Immacolata Concezione, inauguratanel 1912.

Il Preta, ricercatore di notizie storiche, pubblica, dopo leautorizzazioni del caso dei propri superiori, un voluminoso libro “ Storiadelle missioni francescane in California” con illustrazioni, che è un patrimoniodi notizie per il suo ordine francescano, per i missionari in genere, per studiosi ed appassionati diricerche e notizie antiche.
Il Preta tornerà in Italia e dopo essere statodocente ed ospite di diversi conventi, posela prima pietra al Villaggio di San Matteo, ora Borgo Celano, presso San Marcoin Lamis. Si ferma stabilmente a Capurso, ove continua a scrivere testi edarticoli vari. Ebbene il Preta resta affascinato dalla figura del missionariospagnolo che prima di lui ha percorso in lungo ed in largo prima il Messico e dopo la California, fondando missioni in villaggi, paesi, insegnando, convertendo,battezzando e cresimando migliaia e migliaia di indigeni americani, masoprattutto con esempio di vita povera, francescana, di penitenza , disacrifici, sofferenze, privazioni, e chenon si è risparmiato fino agli ultimi giorni, ormai morente e pregante finoalla fine, all’esempio del fondatore San Francesco di Assisi; lo trovaronodormiente perpetuo, passato ad altra vita, con una grande croce tra le mani” ; era lasera del 28 agosto 1784, “all’ età di settantanni, nove mesi e ventuno giorni.Era stato religioso francescano, per cinquantaquattro anni, dei quali trantacinque e mezzo li avevapassati alle Missioni”.

I funeralifurono imponenti con moltissimi partecipanti indigeni convertiti e non e delle autorità religiosee civili arrivati da più parti. Neiquattro mesi restanti del 1784 fu un moltiplicarsi di conversioni e battezzatial cattolicesimo. 

Dice il Preta:”L’opera da lui compiuta ha prodotto una durevole impressione sopra gli abitantidella California “; riferisce che l’amico e discepolo del Serra, Padre Palou,concludendo lo scritto sulla vita delPadre Ginepro riporta le parole della sacra scrittura in latino “ Nonrecedet memoria eius, et nomen eius requiretur a generazione in generationem(1). La memoria di lui non passerà e il suo nome sarà invocato di generazionein generazione.” Nel 1915 scrive ancorae conclude il Preta a pagine 149-150 :”...dopo più di centotrentanni dalla suamorte, il nome del Padre Ginepro Serra, è ripetuto con amore e rispetto, nonsolo dai cattolici, ma ancora dai non cattolici, i quali, almeno nello Statodella California, rendono a lui quel medesimo tributo di onore, che tutto ilpopolo americano rende alla grande memoria di Giorgio Washington, che chiamanogiustamente il Padre della Patria. Già in varie città dello Stato sono statieretti dei monumenti, ad eternare ai posteri la memoria di quest’umile e nobilefiglio di San Francesco d’Assisi, mentre abili scrittori, cattolici eprotestanti, in libri e riviste, lo illustrano colla penna.”  

Altri monumenti verranno eretti in nome diPadre Ginepro, come quella del 1931 nella sala congresso di Washington., comerappresentante dello Stato della California.In questo corposo libro di circa 350 pagine, suddiviso in diversi capitoli,oltre 120 pagine (dal II al IX capitolo), con diverse illustrazionifotografiche, Padre Ludovico parla eracconta la storia missionaria californiana attraverso il peregrinare permigliaia e migliaia di chilometri a piedi e la vita di Ginepro, beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 25settembre 1988 ed ora santificato il 23 settembrescorso da Papa Francesco, proprio interra americana.

Non so e non mi è dato sapere se questo libro (di cui nontrovansi copie originali in giro se non in una biblioteca a Lecce che ne fornì una, fotocopiata al richiedente ricercatore storico mio fratello Rodrigo chelo aveva scovato), sia stato in possesso dei Membri della Congregazione Vaticana per le cause deiSanti prima per la beatificazione e dopo per la canonizzazione di Padre Ginepro.

Comunque rimane il fatto storicoche il fratello di nonna Adelina, il celenzano Padre Ludovico Preta, (di Domenicantonio e di Maria Felicia Robertidi Montefalcone nel Sannio ), nella sededel convento dei seguaci di Francesco di Assisi, già un secolo fa, scrisse su Ginepro (Junipero) Serra, ora SANTO e sicuramentegli è stato di ESEMPIO.Antonio Cieri28 settembre 2015

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