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Nel Santuario di San Gabriele l’incontro annuale dei sacerdoti di Abruzzo e Molise
Il Presidente dei Vescovi mons. Forte: “Un incontro sul tema della formazione permanente del clero per evidenziare i capisaldi formativi del nostro ministero, all’insegna della piena disponibilità a Dio e al suo popolo”.
Il Gran Sasso d’Italia e il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, patrono principale d’Abruzzo e dei giovani, faranno da cornice al tradizionale appuntamento annuale che vede incontrarsi domani17 ottobre, i sacerdoti delle undici diocesi di Abruzzo e Molise.
Quest’anno la Commissione Presbiterale Regionale della CEAM, guidata dal Vescovo di Termoli, Mons. De Luca, ha scelto come tema quello del sussidiopreparato dalla Conferenza Episcopale Italianasulla formazione permanente del clero dal titolo “Lievito di fraternità”.
Il sacerdote - afferma il documento della CEI- è invitato ad essere “costruttore di comunità”, perché la nuova evangelizzazione richiede una “ampia conversione pastorale” che si esprime attraverso comunità che non attendono ma vanno incontro. Capace di incarnare la “profezia” di una fraternità vissuta e testimoniata, il presbitero sa che “non basta più attendere in ufficio parrocchiale, conservare l’esistente o illudersi che la formazione catechistica assicuri un’educazione cristiana per la vita”. Per tali ragioni “non esita a spostare il baricentro ecclesiale al di fuori dei luoghi consueti di ritrovo” assumendo un “nuovo stile di evangelizzazione”.
Il testo sarà illustrato ai sacerdoti dagli stessi Vescovi della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana. In particolare, interverranno il Presidente della CEAM Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti –Vasto, Mons. Gianfranco De Luca, Vescovo di Termoli-Larino, mons. Pietro Santoro, Vescovo dei Marsi e mons. Michele Secciagià Vescovo di Teramo-Atri che il prossimo 2 dicembre farà l’ingresso nell’Arcidiocesi di Lecce dove Papa Francesco lo ha inviato come Pastore.
Il Presidente della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana, in vista del prossimo raduno regionale si chiede: "Perché impegnarsi con rinnovato slancio e convinzione sulla formazione permanente del clero? Come dice il Sussidio CEI “Lievito di fraternità”– afferma mons. Forte- perché “più che un’esigenza di aggiornamento e qualificazione - analoga a quella richiesta in tutti i campi professionali - la formazione permanente del clero rimanda a un mistero di vocazione che trascende l’uomo e che nessuno, quindi, può mai dare come pienamente conseguito: la vita intera non basterà a farci davvero capire quello che siamo e a consentirci di raggiungere l’integrale intellegibilità del nostro dono”. Potremmo dire che come in ogni legame d’amore la fedeltà al nostro essere preti si rinnova ogni giorno, anzi è l’impegno di un sì sempre nuovo o è il rimpianto di tutta la vita. Il sussidio su cui rifletteremo insieme – conclude l’Arcivescovo di Chieti- viene ad evidenziare i capisaldi formativi del nostro ministero, all’insegna della piena disponibilità a Dio e al Suo popolo: la dimensione comunitaria, la diocesanità, la carità pastorale, la fraternità presbiterale, la cura della vita interiore, la sequela, le responsabilità amministrative ed economiche, la gioia evangelizzatrice, la prima formazione...".
Ufficio Stampa CEAMIsola del Gran Sasso d'Italia, 16 ottobre 2017