Presentato il lavoro di Valeria Cocozza presso la Società Napoletana di Storia Patria | Diocesi di Trivento

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Presentato il lavoro di Valeria Cocozza presso la Società Napoletana di Storia Patria

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Presentato il lavoro di Valeria Cocozza, una tesi sulla Diocesi trignina “Trivento e gli Austrias. Carriere episcopali, spazi sacri e territorio. In una Diocesi di regio patronato” presso la Società Napoletana di Storia Patria

Trivento e gli Austrias. Carriere episcopali, spazi sacri e territorio. In una diocesi di regio patronato. È il lavoro di tesi di Valeria Cocozza, presentato a Napoli, il 18 gennaio, presso la Società Napoletana di Storia Patria. L’indirizzo di saluto è stato dato dal Vescovo di Trivento, Monsignor Claudio Palumbo. Sono intervenuti: Giovanni Brancaccio, dell’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti; Diego Carnevale, Birkbeck, University of London; Ignasi Fernandez Terricabras, Universitat Autonoma de Barcelona.

Ha introdotto e coordinato i lavori Elisa Novi Chiavarria dell’Università degli Studi del Molise. L’importante convegno ha ricevuto il patrocinio del Comune di Trivento. Riportiamo una parte dell’introduzione dell’apprezzata Tesi di laurea di Valeria Cocozza, discussa all’Unimol. “Quando il 29 giugno 1529, nella cattedrale di Barcellona, Carlo V siglava con Clemente VII la pace, che avrebbe preso il nome dalla città catalana, la diocesi di Trivento svolgeva un ruolo strategico per il controllo politico e militare del Regno di Napoli, spazio geografico conteso all’epoca tra le maggiori potenze europee. Essa era posta sulla fascia interna appenninica, lungo la strada di accesso terrestre al Regno e in prossimità della zona di confine con lo Stato Pontificio e, per questo, andava tenuta sotto il diretto controllo civile ed ecclesiastico della Corona spagnola. Al regio patronato nell’Italia meridionale sono dedicati alcuni dei lavori di Mario Spedicato a partire da Il mercato della mitra1, nel quale l’Autore ha avviato, per la prima volta, un’analisi di insieme sulle dinamiche politiche per la scelta dei vescovi da destinare al governo delle diocesi napoletane di nomina regia. Sin da questo primo lavoro, poca attenzione è stata posta alla realtà diocesana di Trivento, probabilmente per la povertà che caratterizzava la realtà socio-economica del territorio.

Ad eccezione di pochi scritti la storia della diocesi di Trivento nell’età moderna è stata segnata, fino ad oggi, da un vuoto storiografico. Nell’ambito della storia locale sul Molise e sulle storie diocesane assai scarsa è stata l’attenzione rivolta a Trivento. Qualche lavoro sugli episcopati triventini è stato prodotto dalla storia locale tra gli anni Novanta del secolo scorso e il Duemila, da parte, come spesso accade, dello stesso clero diocesano. Ad ogni modo, in questi lavori sparsi sono sempre mancati riferimenti al regio patronato e al periodo dell’età moderna. Il presente lavoro tenta di colmare questo vuoto, ponendo da subito domande ben precise al fine di ricostruire la storia della diocesi e del suo territorio nell’età spagnola.

Che ruolo ebbe Trivento nelle trattative di pace tra Spagna e Papato? Perché fu scelta come diocesi di regio patronato? Per rispondere a queste domande ci siamo mossi tra le dinamiche politiche esistenti nel dialogo tra centro e periferia, tra l’Impero e il Regno, coniugando insieme e costantemente tre livelli di studio: chiesa, stato e società. Una visione d’insieme sulla storia di Trivento nell’età spagnola ci ha portati a volgere lo sguardo anche a epoche precedenti, risalenti fino al XIV secolo, per cercare le ragioni dell’importanza di Trivento nel 1529. Il panorama che è emerso dalle vicende storiche che contraddistinsero la diocesi molisana, considerate nel lungo periodo dell’età spagnola, ci fa propendere nel ritenere che, agli inizi del Cinquecento, il rilievo che Trivento poteva vantare gli derivava da un’eredità medievale”.

Vittorio Scarano

Mons. Claudio Palumbo, nel suo intervento di saluto cordiale a tutti i relatori e ai convenuti, erano presenti anche il Console Generale del Regno di Spagna e il Conte di Trivento Principe Landolfo Ambrogio Caracciolo di Melissano e consorte, nonché il vicesindaco di Trivento ing. Fabio Sebastiano e alcuni sacerdoti della Diocesi triventina, ha elogiato la ricercatrice apprezzandone il valido e minuzioso lavoro di ricerca, ha annunciato che la Diocesi si farà promotrice di quaderni storici che riscoprano la bellezza e la tipicità della sua lunga e gloriosa storia, anche perché dei Vescovi citati nel libro della Cocozza vi sono alcuni di un grande spessore culturale e di un alto profilo pastorale non comune, conforme ai dettami del Concilio di Trento, uno per tutti per esempio Alfonso Mariconda, che vale la pena in seguito riscoprire, evidenziare e tramandare ai posteri.

Una foto della conferenzaUna foto della conferenzaUna foto della conferenzaUna foto della conferenzaUna foto della conferenzaUfficio comunicazioni socialiNapoli, 22 gennaio 2018

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