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Il Diaconato di Tarquinio Ritota
"Io sto in mezzo a voi come colui che serve" (Lc 22,27).
La parola diacono vuol dire servo ed indica una peculiare scelta che Gesù stesso ha compiuto nella sua vita terrena. Egli infatti afferma di "non essere venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti" (Mt 20,28).
Così Tarquinio Ritota, il 24 marzo 2018, nella Parrocchia Santa Maria Assunta di Fossalto, con il suo "eccomi", il suo "si" è stato proclamato, per imposizione delle mani di Sua Eccellenza Monsignor Claudio Palumbo, "servo" di tutti e quindi nuovo diacono della Diocesi di Trivento.
Tarquinio nasce a Boiano 57 anni fa e dopo avervi vissuto alcuni anni si trasferisce prima a Busso, poi a Ripalimosani ed infine a Matrice dove vive con la sua famiglia sino al giorno della sua entrata nel seminario Arcivescovile di Benevento.
Vita semplice la sua, senza grandi ambizioni: lavoro, chiesa e soprattutto tanta musica, quella stessa musica che lui scrive e armonizza ancora oggi e che ha quasi sempre un unico tema: Dio e il suo amore verso il prossimo.
E' la musica a condurlo verso la fine del 2005 a Fossalto, paese che da subito diventa la sua seconda casa. Nel giro di qualche mese riesce a dare vita ad un folto gruppo di animazione liturgica e per l'occasione Don Antonio Pizzi, parroco emerito, nonché grande scrittore e poeta dice di lui:
"Tarquinio ch'è Maestro e poi regista
vuole così: richiede la pazienza:
tanto per essa insiste questo artista,
arresi alla provata competenza....
Con la chitarra il guizzo moderato,
da sottofondo a sua voce potente,
trascina il coro, tutto cadenzato,
sfumando delicato e dolcemente..."
Grazie al suo estro, alla sua capacità di "trascinare" le persone, alla sua instancabile voglia di rendere tutti fratelli riesce a coinvolgere l'intera comunità con l'organizzazione di una serie di eventi quali il cantabimbi, la festa del dolce e la Passione vivente di nostro Signore Gesù Cristo giunta sino alla VIII edizione. Tarquinio diventa giorno dopo giorno parte integrante della comunità di Fossalto tanto da essere considerato l'amico, il fratello, il padre su cui poter fare affidamento sempre.
Sotto la sua guida nasce anche "la gioia dei viandanti", un gruppo interparrocchiale, sempre con sede a Fossalto, costituito da una trentina di persone provenienti da diversi paesi della diocesi di Trivento e Campobasso-Boiano. Scopo principale della corale è quello di utilizzare la musica per lodare e cantare l'amore di Dio non solo nelle chiese, ma anche nelle piazze.
Ogni suo gesto, ogni suo operato parlava d'amore. Dio lo stava corteggiando da molto tempo sino a quando in un giorno qualunque di quattro anni fa nei suoi occhi è apparsa una luce diversa... era, è e sarà la luce dell'Amore vero, dell'Amore che non tradisce mai e che porta il nome di Cristo che "non ama tutti, ma ciascuno". Da quel giorno siamo arrivati ad oggi quando Tarquinio, come Gesù, ha deciso di "stare in mezzo a noi come colui che serve".
Carmelina PiedimonteFossalto, 29 marzo 2018