QUARESIMA DI SOLIDARIETA’ – Messaggio del Direttore della Caritas Diocesana don Alberto Conti | Diocesi di Trivento

Caritas Diocesana

QUARESIMA DI SOLIDARIETA’ – Messaggio del Direttore della Caritas Diocesana don Alberto Conti

QUARESIMA DI SOLIDARIETA’ – Messaggio del Direttore della Caritas Diocesana don Alberto ContiCarissimi,
ci apprestiamo anche quest’anno a vivere il tempo liturgico della Quaresima, nel quale, attraverso l’Ascolto della Parola, della Celebrazione dell’Eucarestia e della Testimonianza della Carità, ci prepariamo a vivere la Pasqua con l’annuncio che ha cambiato la vita e la storia degli uomini: “Cristo, il Crocifisso, è Risorto”.
Questa «“ speranza viva” affonda le radici nella fede e rafforza lo slancio della carità» (Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo, n.1).
La Caritas, per mandato del suo vescovo, Mons. Domenico Scotti, propone a tutte le parrocchie, a tutti gli “uomini di buona volontà” di vivere il tempo liturgico della Quaresima con lo stesso sguardo di Gesù di Nazaret che “vedendo le folle, ne sentì compassione” (Mt 9,36).
Con queste parole il papa Benedetto XVI inizia il suo messaggio per la Quaresima come “tempo privilegiato del pellegrinaggio interiore verso Colui che è la fonte della misericordia”. E continua: «Anche nella valle oscura di cui parla il salmista (Sal 23,4) Dio ci custodisce e ci sostiene. Anche oggi il Signore ascolta il grido delle moltitudini affamate di gioia, di pace, di amore».
Sappiamo che nel nostro mondo, a cominciare da chi ci vive accanto, ci sono uomini, donne e bambini che vivono nella miseria, nella solitudine, nella malattia, nella violenza e nella fame. Per questo il papa c’invita a non essere indifferenti e sordi di fronte al grido di chi, molte volte proprio a causa dei nostri silenzi e dei nostri comportamenti di vita, è costretto a vivere senza diritti.
Per questo, insieme alla testimonianza personale, dobbiamo tutti impegnarci a chiedere «a chi ha le responsabilità politiche ed ha tra le mani le leve del potere economico e finanziario di promuovere uno sviluppo basato sul rispetto della dignità di ogni uomo» (Benedetto XVI).
Di ogni uomo, quindi di chi vive accanto a noi e di chi vive lontano da noi. Su ogni uomo deve, attraverso noi, posarsi lo sguardo commosso di Gesù, quello sguardo che risana e dà vita, che perdona e denuncia, che accoglie e «contribuisce all’edificazione di un mondo animato dalla carità» (Benedetto XVI).
Quello sguardo che ci fa sentire il bisogno e la necessità di ritornare alla sorgente dell’amore che è Dio… perchè Deus caritas est.
Guidati dall’amore di Dio in questo tempo liturgico della Quaresima vogliamo proporre un gesto di grande solidarietà: la costruzione di una scuola nella missione di Koman in Albania, dove da anni lavorano con lo sguardo commosso di Gesù le nostre carissime Sorelle Francescane della Carità.

Il nostro impegno è un semplice “restituire” a chi, per anni ne è stato privato, uno dei diritti fondamentali dell’uomo, quello all’educazione culturale e religiosa. Siamo convinti che, come per tutti gli altri progetti realizzati da questa Caritas, grazie al vostro impegno ed alla vostra sensibilità, porteremo a termine anche il progetto Koman, anche perché la Missione in Albania la dobbiamo sentire, proprio per la presenza delle Sorelle Francescane della Carità, come la nostra Missione Diocesana.
E’ molto bello e significativo che il nostro Vescovo, Mons. Domenico Scotti, abbia voluto scegliere tra i tanti progetti pervenuti a questa Caritas, la costruzione della scuola nella missione albanese, perché tutta la diocesi triventina si senta impegnata a pregare e sostenere concretamente le nostre Sorelle che sono in quella terra per ricordare a tutti che «Gesù è venuto a portare la salvezza integrale».(Benedetto XVI).

Ringraziandovi tutti per la generosità, saluto voi e le vostre parrocchie con le parole del papa Benedetto XVI: «Nel volgerci al divino Maestro, nel convertirci a Lui, nello sperimentare la sua misericordia grazie al sacramento della Riconciliazione, scopriremo uno “sguardo” che ci scruta nel profondo e può rianimare le folle e ciascuno di noi. Esso restituisce la fiducia a quanti non si chiudono nello scetticismo, aprendo di fronte a loro la prospettiva dell’eternità beata. Già nella storia, dunque, il Signore, anche quando l’odio sembra dominare, non fa mai mancare la testimonianza luminosa del suo amore. A Maria, “di speranza fontana vivace” (Dante, Paradiso, XXXIII,12) affido il nostro cammino quaresimale, perché ci conduca al suo Figlio. A Lei affido in particolare le moltitudini che ancora oggi, provate dalla povertà, invocano aiuto, sostegno, comprensione».

Grazie.

Sac. Alberto Conti
Direttore Caritas Trivento

Caritas Diocesana di TriventoCastelguidone (CH), 1 marzo 2006

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