Proviamo a costruire speranza intorno a noi…anche quando sembra impossibile! | Diocesi di Trivento

Caritas Diocesana

Proviamo a costruire speranza intorno a noi…anche quando sembra impossibile!

Nei giorni scorsi abbiamo tentato un’analisi sui dati dell’andamento della popolazione della diocesi di Trivento al 31 dicembre 2006.
In quel comunicato facevamo rilevare come i numeri indichino una situazione davvero catastrofica per i nostri paesi, i quali saranno destinati alla desertificazione umana senza interventi capaci di invertire la tendenza.

È chiaro che lo spopolamento delle nostre zone ha come causa prevalente la mancanza di lavoro che ha portato fuori dalla nostra diocesi migliaia di giovani alla ricerca di una qualche possibilità di sopravvivenza.
Nel dicembre del 2001, occupandoci dello stesso problema, avevamo inviato una lettera aperta agli amministratori locali per lanciare un qualche input di riflessione comune sull’argomento.
Riportiamo tale documento integralmente, perché, rileggendolo, ci pare conservi tutta l’urgenza di un intervento pragmatico al fine di creare prospettive di permanenza in vita e di rilancio economico di aree geografiche altrimenti indirizzate alla fine della propria esistenza.

Lettera aperta ai consiglieri regionali del Molise, dell’Abruzzo ed a quelli provinciali di Chieti, Campobasso ed Isernia

“Illustri consiglieri regionali del Molise, dell’Abruzzo e delle province di Chieti, Campobasso ed Isernia,da anni questa Caritas diocesana si interessa dei problemi del territorio e della popolazione della diocesi di Trivento, ma più in generale dell'intero Molise e dell’Abruzzo, con studi, ricerche e proposte di soluzione degli stessi contenuti in pubblicazioni da noi intitolate "Quaderni della solidarietà".
Tra l'altro da sette anni è aperta in diocesi una "Scuola di formazione all'impegno sociale e politico Paolo Borsellino" con lo scopo di sensibilizzare i cittadini sui temi della convivenza e della solidarietà, aumentare il loro livello di partecipazione alla vita sociale e politica e rinnovare, migliorandola,la classe dirigente.
La situazione delle aree interne sta diventando preoccupante a causa di uno spopolamento endemico, di un invecchiamento sempre più massiccio della popolazione, di una disoccupazione che ha raggiunto limiti intollerabili, di una economia che non riesce a trovare organizzazioni per lo sviluppo, di una programmazione malata di genericismo.
Per queste ragioni vi chiediamo di lavorare sinergicamente per la realizzazione dei seguenti punti programmatici che ci sembrano indifferibili.

1) Dare prova di equità e giustizia sociale, riducendo le attuali retribuzioni degli amministratori locali, prevedendo per tutti un compenso base ed agganciando un'eventuale ulteriore remunerazione all'effettivo e documentato lavoro di programmazione e gestione amministrativa;

2) Studiare ed attuare un serio progetto di sviluppo sociale ed economico in grado di attrarre investimenti locali ed esterni per rivitalizzare le zone interne, ma più in generale l'intero Molise, che, altrimenti, in un futuro molto prossimo rischia la fine come regione;

3) Mettere in atto una strategia nuova che sviluppi l'impegno politico attivo, collegandolo a concrete iniziative progettuali che mobilitino energie, creino opportunità di lavoro anche attraverso la promozione dell'economia del terzo settore e dell'imprenditorialità giovanile, mettendo insieme impresa, solidarietà e cittadinanza attiva;

4) Difendere, recuperare e rivalutare le risorse territoriali come la difesa del suolo e delle acque, il rimboschimento delle aree montane, la creazione di parchi naturali, la valorizzazione dei siti archeologici, religiosi e paesaggistici, il rinnovamento dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'artigianato, la nascita di aziende di trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici;

5) Preservare e potenziare l'indice di sviluppo umano nelle aree interne della regione, garantendo in modo efficiente ed a livello capillare i servizi fondamentali quali la sanità, la scuola, le poste;

6) Riorganizzare i trasporti locali, rendendoli più snelli ed aderenti alle necessità dei cittadini;

7) Garantire, con una adeguata manutenzione, la percorribilità della rete stradale locale, che versa in condizioni inaccettabili ed in qualche caso scandalose, soprattutto sulle strade provinciali e comunali interne;

8) Migliorare i tracciati delle strade di collegamento tra i paesi, i centri provinciali e le fondovalli per ridurre i tempi di percorrenza ;

9) Costruire un razionale progetto di sviluppo dell'educazione permanente per prevenire il fenomeno dell'analfabetismo di ritorno;

10) Sostenere le organizzazioni culturali soprattutto in relazione agli studi storici, al recupero dei dialetti e delle tradizioni locali ed alla creazione di manifestazioni pubbliche;

11) Riorganizzare i servizi socio-assistenziali, in relazione alle necessità della popolazione, monitorate preventivamente, da affidare ai Comuni su base consortile e da finanziare su proposta di precisi progetti efficienti, efficaci e verificabili, indirizzati in immediato verso i seguenti obiettivi fondamentali: detassazione dei carburanti per il riscaldamento domestico ai disoccupati, agli anziani soli ed alle famiglie monoreddito con tetto massimo da definire; finanziamento di una seria e razionale assistenza domiciliare e promozione della socializzazione tra le persone anziane; costruzione di attrezzature e servizi sportivi, socio-culturali e ricreativi per ragazzi, adolescenti e giovani al fine di prevenire devianze ed alienazioni, soprattutto nei piccoli centri;

12) Promuovere un piano di sostegno al volontariato per un suo sempre più fattivo inserimento nell'assistenza sociale e nella difesa del territorio.

Se la politica e l'impegno sociale, come noi pensiamo, sono un servizio per la collettività e soprattutto per i cittadini più bisognosi, siamo tutti chiamati ad un lavoro creativo al fine di rendere accettabile per tutti il livello di vita. Per questo, ad esempio, noi riteniamo si debba lavorare a livello locale e nazionale per rendere effettivo quell'art. 4 della Costituzione italiana che garantisce a tutti un lavoro utile e dignitoso.
Il nostro territorio ha bisogno di infrastrutture, di servizi, di capitali, ma ha soprattutto necessità che i cittadini ritrovino fiducia nelle istituzioni ed acquisiscano la cultura del lavoro e la voglia di essere imprenditori, invece che continuare a cercare il cosiddetto "posto".
Su tali problematiche informiamo, inoltre, che questa Caritas sta già lavorando all'organizzazione di un convegno sui problemi delle aree interne della regione, al quale chiameremo tutte le forze politiche a dare il loro contributo di idee e di attività politica.

Fiduciosi in un vostro impegno in tal senso, siamo disponibili ad ogni collaborazione capace di ridare speranza a popolazioni avvilite e demotivate.”


Caritas Diocesana di Trivento - caritas@diocesitrivento.itCaritas Diocesana di TriventoTrivento (CB), 6 settembre 2007

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