Il quartier generale della Caritas dell'Abruzzo e Molise a L'Aquila | Diocesi di Trivento

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Il quartier generale della Caritas dell'Abruzzo e Molise a L'Aquila

Il quartier generale della Caritas dell'Abruzzo e Molise a L'Aquila

Non è crollata la chiesa di San Francesco a Pettino, popoloso quartiere de L'Aquila, ha resistito alle scosse del terremoto ed è diventata, ora, la base logistica, il vero e proprio quartier generale della Caritas dell'Abruzzo e Molise. Perché tra i lutti e le macerie, la Chiesa, intesa come comunità di fedeli, non crolla.

Nuovo Molise ha avuto il privilegio di trascorrere una giornata al campo base di Pettino, insieme ai volontari della Caritas, centinaia di giovani provenienti dalle diocesi abruzzesi e molisane, e a don Alberto Conti, delegato Caritas della regione ecclesiatica.
C'è un continuo fermento attorno alla chiesa di San Francesco di Pettino, sintomo di vitalità, di solidarietà, di amore fraterno, il segno tangibile della vita che continua, nonostante il terremoto, i lutti, la distruzione materiale, le ferite interiori e la paura di nuove scosse.

L'edificio sacro è stato trasformato in un magazzino, grazie alla disponibilità del parroco, don Dante Di Nardo.
C'è di tutto: acqua, viveri, vestiario, pannolini, prodotti per l'igiene, beni di prima necessità dunque, ma anche accessori per rendere meno drammatica l'esperienza nelle tendopoli. Ad esempio c'è un intero settore dedicato ai giocattoli per i bimbi, o ai libri e alle riviste, ai fumetti.

Il viavai di mezzi, carichi di aiuti, provenienti da tutte le diocesi di Abruzzo e Molise e dalle varie regioni d'Italia è continuo.
Gruppi della Protezione civile, associazioni cattoliche, ma anche venatorie, gli scout, tutti a disposizione dei fratelli aquilani colpiti dal sisma.
Non conta il lavoro, non contano gli impegni in famiglia, non spaventano certo i chilometri, a centinaia, da macinare per arrivare in Abruzzo. Tutto passa in secondo piano, la solidarietà prima di tutto, che è poi carità, nel senso evangelico di amore fraterno. E ciò che stupisce il cronista, inviato di Nuovo Molise sui luoghi del sisma, è il sorriso che illumina il volto dei volontari.

E ancora la dignità composta di chi, nel momento del bisogno più assoluto, si rivolge al centro della Caritas per chiedere un aiuto, una coperta per affrontare le gelide notti aquilane, una gonna, una camicia, un pacco di pannolini, un dentifricio, un pupazzetto per i bimbi. Beni di prima necessità, di uso quotidiano, perchè la vita continua. Deve continuare.

"Come va?", "Beh, non c'è male", si scambiano queste battute due donne venute a ritirare alcuni indumenti e del cibo.

Persone che magari hanno perso la casa, gli affetti, che però dicono "non c'è male", affidandosi alla Provvidenza, che da queste parti, come altrove, si chiama Caritas. Davvero una lezione.
E oltre a distribuire viveri, giocattoli e quaderni per gli scolari, i volontari dispensano a tutti un sorriso, un gesto di affetto, che forse sono davvero beni di prima necessità.

Tutto questo è la Caritas, è la Chiesa che non 'crolla', perché sorretta dall'amore, da Dio stesso.

Dott. Francesco BOTTONE - GiornalistaL'Aquila, 6 maggio 2009

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