Domenica 12 Giugno | Commento al Vangelo

Commento al Vangelo

Domenica 12 Giugno

Liturgia: 2Sam 12, 7-10.13; Sal 31; Gal 2, 16.19-21; Lc 7, 36-8,3Domenica 12 GiugnoIn quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Al fariseo, padrone di casa, non interessa la donna, ma osserva Gesù, convincendosi che non è un profeta perché non riconosce quella donna come una peccatrice. Gesù, al contrario, non ha occhi che per quella figlia di Israele, nella quale non è sconveniente vedere persino la bellissima figura della Chiesa incessantemente amata e perdonata dal Suo Signore e Sposo. Una Chiesa a sua volta accogliente verso tutti.

La fede salva questa donna. Nei confronti di Dio, come mostra la parabola dei due fratelli, si hanno due atteggiamenti. Quello del fratello maggiore, l’uomo che sacrifica la vita a Dio e quello del minore che si ribella a questo Dio che ti soffoca, perciò è meglio seguire il proprio piacere. In fondo entrambi hanno la stessa immagine di Dio. Qui invece viene presentata la religione dell’amore nella quale ama di più non chi è più perfetto, ma colui al quale è stato perdonato di più.

Appena accusato di essere un mangione, un beone, amico dei peccatori, delle prostitute e dei pubblicani, Gesù accetta l’invito di un fariseo, di un giusto che tratta Dio da prostituta, pensando di comprarlo con le buone opere. Nella casa di una persona dabbene; entra una persona che non è per bene, ma viene per il maestro: una donna peccatrice con un vaso d’alabastro pieno di profumo e messasi dietro Gesù, piange, bagna i suoi piedi, scioglie i capelli, asciuga i piedi e li bacia, ungendoli con il profumo. Una scena delicatissima che si può immaginare e “sentire” i baci, le lacrime, il profumo.

Una peccatrice nota, anche dal fariseo (“Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è”), ha saputo che Gesù accoglie e ama i peccatori e che si trova in quella casa; vuole conoscerlo. Prende un vaso di alabastro con un profumo che riempie la casa e tutti lo sentono; si mette vicino ai suoi piedi e piange; non dice una parola, poi con i capelli (solo una moglie col marito si scioglie i capelli) asciuga i piedi e continua a baciarli. Mentre il fariseo considera la vita un debito da pagare come tributo a Dio per sentirsi in parità, la donna fa un’altra scelta e ricambia l’amore con l’amore. Questo mostra l’esempio dei due debitori: tutto è donato e perdonato, non siamo debitori; siamo tutti donati e perdonati. Qui si dice che l’amore è causa del perdono, ma ne è anche la conseguenza; un circolo all’infinito. Gesù ama i peccatori e questo genera nei peccatori l’amore verso di Lui. Quello del peccatore spesso è un amore con le lacrime, capace di cambiare vita.Mons Angelo Sceppacerca12 giugno 2016
Licenza Creative CommonsLe informazioni e gli articoli pubblicati su questo sito sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia