Auguri di Buona Pasqua | Diocesi di Trivento

Riflessioni

Auguri di Buona Pasqua

Auguri di Buona Pasqua

“Ridare forza alla voce della coscienza è la prima esigenza per realizzare una vera crescita umana” (papa Wojtyla).
Coscienza perduta, coscienza smarrita, coscienza ovattata, coscienza tradita, coscienza svenduta per meno di trenta denari. Come è vero, oggi l’apologo di Ghibran:
Disse l'Occhio: "Guardate che bella montagna abbiamo sul nostro orizzonte!".
L'Orecchio tentò di udirla, ma non ci riuscì.
Allora la Mano disse: "Sto cercando di sentirla, ma non la trovo".
Fu la volta del Naso: "Non c'è nessuna montagna, perché non ne sento l'odore".
E tutti giunsero alla conclusione che l'Occhio era in errore.E nel mondo purtroppo cresce l’orrore per tutto quanto si commette contro la civiltà, la crescita culturale e spirituale, contro il vero progresso.

“L’uomo non può vivere senza una perenne fiducia in qualcosa di indistruttibile in se stesso” (Franz Kafka).
Quante volte prometto a me stesso di essere forte, di essere più forte, di essere tanto forte affinché nulla possa distruggere la serenità della mia mente, eppure mi ritrovo sempre più fragile e indifeso, perché mi manca la vera fiducia in Dio, nel suo operato nella sua Provvidenza. E’ veramente il caso per questa Pasqua di promettere a me stesso di confidare nella bontà, di credere nella bellezza interiore e nella forza dell’amore che sono nascoste in ogni persona che incontro, per fare sentire a tutti gli amici che c'è qualcosa di grande in ognuno di loro e per infondere, in me e in loro, il coraggio di lottare sempre perché questo ottimismo diventi realtà.

“Sia questo il vostro onore: amare sempre più di quanto siete amati» (Nietzsche).
Come non ricordare, in questa Pasqua, la dolce e delicata, la splendida voce di Chiara Lubich che, in L'attrattiva del tempo moderno, Scritti Spirituali/1, ciillumina e ci conforta con queste meravigliose parole: “Se siamo uniti, Gesù è fra noi. E questo vale. Vale più d'ogni altro tesoro che può possedere il nostro cuore: più della madre, del padre, dei fratelli, dei figli. Vale più della casa, del lavoro, della proprietà; più delle opere d'arte d'una grande città come Roma, più degli affari nostri, più della natura che ci circonda con i fiori e i prati, il mare e le stelle: più della nostra anima! È lui che, ispirando i suoi santi con le sue eterne verità, fece epoca in ogni epoca. Anche questa è l'ora sua: non tanto d'un santo, ma di lui; di lui fra noi, di lui vivente in noi, edificanti — in L'unita d'amore — il Corpo mistico suo. Ma occorre dilatare il Cristo; accrescerlo in altre membra; farsi come lui portatori di Fuoco. Far uno di tutti e in tutti l'Uno! E allora viviamo la vita che egli ci dà attimo per attimo nella carità. E comandamento base l'amore fraterno. Per cui tutto vale ciò che è espressione di sincera fraterna carità. Nulla vale di ciò che facciamo se in esso non vi è il sentimento d'amore per i fratelli: che Iddio è Padre e ha nel cuore sempre e solo i figli”.

“Bisogna fare della propria vita un’opera d’arte” (D’Annunzio).
Pasqua è festa, festa di bellezza, di gioia, di pace, di amore. E’ festa di liberazione interiore, di vittoria sull’egoismo, di ribellione al male, ad ogni genere di male. Perché, come diceva don Tonino Bello, Pasqua è festa se è la festa del terremoto, se è la festa dei macigni rotolati, dei macigni della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione del peccato. La festa che infrange sigillo di morte, che pone fine agli incubi della paura, che annuncia l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi, in un tripudio indescrivibile di profumi e di colori

“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno” (Madre Teresa).
Allora si può e si deve ripartire, sempre, dal “poco, ma buono”, dal “piccolo è bello”, dal “parva favilla gran fiamma seconda”… Maxima in minimis incipiunt!Partire e continuare, iniziare e non fermarsi, sempre avanti, con l’ardore dei piccoli passi, con la costanza e lo spirito del tenace costruttore che non si ferma di fronte al momentaneo disagio, ma ponendo la piccola pietra già vede la cattedrale maestosa, che spargendo il piccolo seme sogna le messi abbondanti dei campi sterminati del Regno.

Auguri
Felice e Santa Pasqua

don Mimì Faziolidi don Mimì FazioliTrivento (CB), 19 marzo 2008

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