Consacrata a San Rocco la chiesa dei Finestroni a Salcito | Diocesi di Trivento

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Consacrata a San Rocco la chiesa dei Finestroni a Salcito

Consacrata a San Rocco la chiesa dei Finestroni a Salcito

E’ stata consacrata a San Rocco, proprio nel giorno in cui la chiesa celebra il protettore dalla malattie e dalla peste, la chiesa dei Finestroni a Salcito. Sabato scorso una folla enorme di fedeli, tantissimi gli emigrati rientrati da Roma per il Ferragosto, ha assistito alla cerimonia ufficiata dal vescovo di Trivento Domenico Scotti. (LE FOTO)

Un edificio che sorge nel cuore del centro storico, a pochi passi dall’apice del paese e dalla chiesa di S. Basilio Magno. Una costruzione consacrata dopo ben duecento anni dall’avvio dei lavori, due secoli in cui alterne vicende hanno caratterizzato le sorti della struttura. Vedere ultimata la chiesa sembrava per la comunità un sogno irrealizzabile che sabato pomeriggio si è tramutato in realtà. Nel 1820 l’allora parroco don Antonio Lalli acquistò dai Caracciolo dei principi di Torchiarolo per 300 ducati parte del palazzo baronale per costruirvi la nuova chiesa, l’attuale parrocchiale di S. Maria delle Grazie era all’epoca privata. Iniziarono i lavori e i devoti, spinti dalla fede e dalla volontà, trasportarono in spalla o sul capo le pietre inerpicandosi sino all’alta collina e prestarono la loro manovalanza. Le mura furono innalzate ma tutto si arrestò con la morte del parroco nel 1832. La mancanza di fondi e lo spopolamento che anche a causa dell’emigrazione dimezzò la popolazione fece il resto, tanto che la chiesa divenne ben presto semplice cava di pietre. Si è dovuto attendere l’interessamento dell’allora sovrintendente Nicoletta Pietravalle, originaria di Salcito, per un primo intervento di recupero nel 2000. Ulteriori fondi furono reperiti a seguito del sisma del 2002, stanziamenti che hanno permesso gli interventi successivi terminati solo pochi mesi fa. L’edificio si è presentato ai fedeli in tutta la sua bellezza, ampio e ben recuperato, dai grandi finestroni che lo hanno da sempre caratterizzato. Non casuale l’intitolazione a S. Rocco. Nei pressi del sacro edificio vi era, fino alla fine del 1700, una chiesetta dedicata al Santo degli appestati. A tracciare la cronistoria della chiesa il parroco don Antonio Guglielmi che ha assegnato alla consacrazione un significato e un’importanza storici. Un risultato importante anche per il sindaco Ugo Adduocchio che ha dichiarato: “Vedere recuperato quello che era un antico rudere non sembra vero, un momento che qualifica ulteriormente il centro storico. Cuore antico del borgo che intendiamo valorizzare anche mediante la messa in sicurezza e il recupero del palazzo Caracciolo, adiacente la chiesa di S. Rocco”. Ed è stato un momento di festa anche per il vescovo che ha sottolineato come l’edificio sacro non sia costituito solo dalle mura, ma dal popolo dei fedeli, pietre vive del tempio di Dio. “Il mondo ha bisogno di trovare strade nuove, riscoprire la bellezza delle fede- ha detto Scotti- C’è bisogno di aprirsi agli altri e raccontare ai fratelli l’amore di Dio”.

Il Quotidiano del MoliseSalcito, 18 agosto 2008

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