Vivendo con i salmi si impara a pregare, pregando con i salmi si impara a vivere | Diocesi di Trivento

Riflessioni

Vivendo con i salmi si impara a pregare, pregando con i salmi si impara a vivere

Non è uno slogan, ma una fantastica esperienza dello spirito che tutti possomo provare.

In occasione di questo Santo Natale mi permetto di suggerire la riscoperta della preghiera e in particolare della preghiera mediante la recita dei Salmi. Infatti coloro che praticano la preghiera per abitudine, per sentito dire o per le letture fatte, ma senza una vera guida spirituale, si perdono, si distraggono, si stancano facilmente. Chi invece ha già cominciato a gustare la grazia della recita dei salmi si sente profondamente immerso in una ricchezza di gioia, di pace e di serenità.

Il libro di preghiera da riscoprire e valorizzare sono i Salmi perché è la Parola di Dio offerta espressamente a noi per dialogare con Lui.

Il termine «salmo» significa canto da eseguirsi possibilmente con accompagnamento musicale: quindi più che letti con gli occhi e detti con la bocca, i salmi dovrebbero essere cantati e recitati con il cuore, un cuore dilatato dalla speranza. Il rotolo dei Salmi rappresentava per l’ebreo osservante una specie di Torah più alla portata di mano, che ogni singolo fedele meditava giorno e notte: infatti il Salterio era un libro di formazione personale del fedele tramite il quale egli traduceva nella sua vita l’insegnamento della Torah, vi trovava le risposte agli interrogativi di fede e il conforto nelle prove, mentre nel contempo il suo cuore si elevava alla meditazione ed alla preghiera.

E’ lo Spirito del Signore che ci ha donato queste stupende preghiere con le quali possiamo esprimere compiutamente i vari sentimenti che condensano nel canto la lode, la supplica, il lamento, la domanda… Lode a Dio ed al suo nome per la bontà manifestata verso le creature; lamento di fronte alle difficoltà e alle fatiche dell’esistenza quotidiana personale, familiare e sociale; supplica per invocare, con accentuazioni diverse, l’intervento di Dio; ringraziamento per tutto quanto di buono Dio ha fatto o sta facendo per l’orante

Con la recita di ogni salmo si rinsalda e il rapporto di Dio con il suo popolo e quello di Dio con il singolo credente, invitati come siamo tutti a guardare e a meditare sulle stupende meraviglie operate da Dio per il popolo di Israele. Si rafforza la sicurezza nelle promesse divine fatte ai patriarchi e aumenta la speranza nella fedeltà di Dio, in contrapposizione alle nostre infedeltà, che sono poi originate dal peccato e a loro volta sono causa di tanti mali.

Ogni volta che si esprime una richiesta di giustizia la si abbina sempre alla Lode e al ringraziamento a Dio per gli infiniti favori elargiti verso tutte le creature. Infatti se l’uomo non si sostiene né per le sue ricchezze, né per la sua saggezza, né per la sua forza cosa quindi gli permette di rimanere in piedi se non la sua preghiera, la sua fiducia in Dio?

Ecco perché il salterio ha grande valore anche nella suddivisione e valorizzazione spirituale della mia giornata: nelle notti insonni posso recitare quei salmi che esprimono la supplica dell’innocente ingiustamente perseguitato, al mattino vi sono i salmi che mi suggeriscono maggiore fiducia e speranza nell’avvio delle varie attività e sottendono il desiderio di vedere, di incontrare o di saper cogliere la presenza di Dio vicino a me; nel corso e al termine della giornata sgorga spontaneo il rendimento di grazie e il canto di lode alla gloriosa fedeltà del Signore, sperimentandone io personalmente tutta la gloriosa potenza.

L’augurio pieno e pregnante del Buono e Santo Natale 2008 è quello di raggiungere e percorrere il sentiero della beatitudine di coloro che sanno vivere cuore a cuore con Dio: pregare i Salmi ci aiuterà a stare con Dio.

Ve lo auguro veramente di tutto cuore!

Don Mimì Fazioli

di don Mimì FazioliTrivento (CB), 22 dicembre 2008

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