E' morto Monsignore Remo Quaranta | Diocesi di Trivento

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E' morto Monsignore Remo Quaranta

E' morto Monsignore Remo QuarantaMartedì, alle ore 22.00, nella città di Agnone, presso la Casa di riposo “SAN Bernardino”, è morto Monsignore Remo Quaranta: giovedì 19 febbraio, alle ore 15.00, nella chiesa di Sant’Antonio Abate, in Agnone, si svolgerà la liturgia esequiale presieduta da S. E. Reverendissima mons. Scotti, Vescovo di Trivento.

In questo momento, di grande dolore per i familiari e di cristiana speranza per i fedeli che hanno goduto della sua saggia e paterna guida spirituale, ci deve confortare la parola del Signore: "Beati fin d’ora i morti che muoiono nel Signore … poiché le loro opere li seguono". E’ una parola che ci illumina: la morte nel Signore, come quella serena e dolce di mons. Remo, è la porta che introduce "fin da ora" nella beatitudine.

Monsignore QUARANTA REMO, insignito del titolo di Prelato d’Onore di Sua Santità era da alcuni anni ospite in San Bernardino, dove è stato accolto e curato sempre con amorevole attenzione. Nel mese scorso aveva compiuto il suo ottantaduesimo compleanno, infatti era nato in Agnone il 15 gennaio del 1927. Il compianto Vescovo mons. Epimenio Giannico lo aveva ordinato sacerdote il 29 giugno del 1949.

Nell’offrire il divino sacrificio chiederemo a Dio di concedergli la pace dei santi e il riposo eterno, avendo mons. Remo fedelmente servito la comunità cristiana: prima come Vice rettore nel Seminario Diocesano di Trivento, e poi, in Agnone, come vice parroco e poi parroco della Chiesa di Sant’Antonio, come vicario foraneo, come amministratore-economo diocesano e come insegnante di religione nelle pubbliche scuole della città di Agnone.

La fede conforti l’umano dolore perché in forza di essa possiamo sentirci tutti e sempre dentro a questo abbraccio del Padre, dal quale niente e nessuno potrà strapparci. Sappiamo che l’uomo non è mai solo: in lui e con lui è sempre Cristo, il quale rivive in ogni battezzato la sua morte e risurrezione.

Gesù, Buon pastore, prende sulle sue spalle quella pecora che era uscita dalla casa del Padre per riportarla nella nostra patria definitiva. Scrive l’apostolo Paolo: "Io sono infatti persuaso" "che né morte … né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore" [Rom 8,28-29].
Quanti nella malattia si sentono perduti, come pellegrini senza meta, e camminano vagando nel dubbio, nutrendosi di lacrime, al limite della disperazione… Eppure don Remo, proprio in questa esperienza ha evitato il pericolo del silenzio, del vuoto, del niente, ed ci ha insegnato a trovare Colui che sempre dobbiamo cercare e che sempre gli è stato vicino. Nella malattia si può raggiungere già, in certo modo, la contemplazione del Vero e del Buono: ecco, allora, “il diletto” è talmente grande, puro, sincero che chi lo prova reputa il resto come nulla. Don Remo infermo era entrato già, in certo modo, all’interno della Verità, che non conosce tramonto, e ormai non temeva più la morte, ma addirittura la desiderava come unica garanzia di sicurezza.
Ringraziamo il Signore per la grande e bella figura di don Remo, per tutto il bene che questi ha voluto e realizzato con un impegno indefesso e con grandi sacrifici, nella sua parrocchia di Sant’Antonio, per l’esperienza più profonda della vita vissuta nella malattia da don Remo. Egli ha vissuto gli ultimi anni della sua vita dominato dal pensiero del giudizio di Cristo, e sentiva fino allo spasimo la responsabilità della salvezza eterna dei suoi fedeli, offrendo al Signore tutta le sue preghiere, la sua devozione fiduciosa nella Madonna, la sua sofferenza ed anche la sua morte per questa comunità agnonese.
Il Vescovo Scotti e tutto il presbiterio diocesano affidano alla misericordia del Padre il sacerdote mons. Remo Quaranta: che l’esempio luminoso della sua vita e questo dono tanto preziosodel suo apostolato non siano dispersi, ma siano fecondi di vocazioni sacerdotali e di virtuosa vita cristiana!
Sia ora don Remo simile al Signore che ha servito, vedendolo così come Egli è, nella gloria del cielo.Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali - Comunicato StampaAgnone (IS), 18 febbraio 2009

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