Riflessioni sul Convegno di Trivento sulla riorganizzazione della scuola | Diocesi di Trivento

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Riflessioni sul Convegno di Trivento sulla riorganizzazione della scuola

Riflessioni sul Convegno di Trivento sulla riorganizzazione della scuola

Molto nutrito il pubblico presente, costituito prevalentemente da operatori scolastici, sacerdoti, rappresentanti sindacali e sindaci.
L’incontro è stato coordinato dal professore Umberto Berardo, che dopo aver ringraziato S.E. mons. Domenico Scotti e don Alberto Conti, direttore della Caritas Abruzzo-Molise, ha spiegato le motivazioni che hanno spinto a programmare questo meeting. Ha invitato a riflettere sul fatto che molti edifici scolastici non garantiscono la sicurezza degli studenti e che in seguito alla Riforma Gelmini della scuola primaria ed al nuovo regolamento ci sarà una riduzione del personale docente e ATA oltre a molti tagli economici previsti per l’università e in particolar modo per la ricerca; tutto ciò, quindi, porta ad una riorganizzazione dell’intero sistema scolastico.

S.E. mons. Scotti ha sottolineato l’importanza della scuola oggi, che viene percepita come risorsa strategica del patrimonio produttivo; è la scuola, secondo il vescovo di Trivento, che fa avanzare la società culturalmente ed economicamente ed avvia le generazioni verso il futuro, senza lasciarli ancorati ad elementi passati.

Don Alberto Conti ha detto che, per non perdere speranza, bisogna continuare a sognare una scuola che vada verso i ragazzi sul loro territorio di vita.

Le informazioni sul nuovo regolamento ministeriale sono state illustrate dalla professoressa Angelica Tirone, presidente dell’UCIIM, la quale ha spiegato la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione e ha enunciato le norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola. Inoltre ha illustrato il regolamento sulla scuola del primo ciclo, quelli della scuola secondaria superiore e la differenza tra il regolamento attuale e quello previsto dal nuovo decreto legge. La professoressa Tirone ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di una scuola delle comunità, dove far convergere le forze, una scuola sicura e attrezzata per aiutare gli allievi a formarsi e ad affacciarsi al mondo esterno.
I docenti Gabriele Di Paolo e Nico D’Antonio hanno fatto una riflessione relativa alle ricadute del decreto legge sul territorio delle nostre aree interne.

Il Professore Di Paolo ha evidenziato i cambiamenti che la Riforma determina nella Scuola Primaria ed ha constatato che la metodologia utilizzata per affrontare i problemi della scuola elude il confronto e la ricerca condivisa tra istituzioni, operatori della scuola, famiglie e società civile. Si è soffermato sull’importanza dei poli didattici, soprattutto in quei territori con piccole o piccolissime realtà, dove, secondo lui, la scuola-polo potrebbe assumere un ruolo più ampio, che affianchi ed integri, accanto alla formazione dei ragazzi e degli adolescenti, la formazione continua e l’educazione permanente a vantaggio delle intere popolazioni; quindi la diffusione della cultura non è destinata solo a determinate fasce di età, ma anche a persone adulte.

Il Professore Nico D’Antonio si è soffermato, invece, sull’abbandono scolastico e sul basso numero di diplomati come conseguenze sociali e culturali della Riforma sul territorio; inoltre ha sottolineato che la scuola appartiene al mondo delle idee, alla crescita dell’individuo e che il sistema scuola ha lo scopo di educare futuri cittadini e deve essere visto come luogo forte di formazione della persona dove si impara ad apprendere.

Il Presidente dell’ANCI Molise, Francesco Miranda, ha dato indicazioni metodologiche su quale può essere l’apporto delle amministrazioni locali nella definizione delle strutture scolastiche. Ha sottolineato il fatto che il problema della riorganizzazione scolastica non si può risolvere seguendo numeri astratti, come quelli previsti dalla Riforma Gelmini, ma bisogna riconoscere l’isolamento della scuola per incoraggiare il dialogo tra amministratori ed istituzioni scolastiche; in questo modo non si può perdere di vista il fatto che alunni, insegnanti e famiglie devono essere sempre il soggetto delle scuole.
L’incontro si è concluso con un dibattito nel quale sono intervenuti il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Campobasso, molti dirigenti scolastici, amministratori locali e rappresentati sindacali che hanno fornito riflessioni utili sulla situazione scolastica nelle aree interne.

A conclusione dei lavori il prof. Berardo ha proposto ai presenti di comunicare alla Caritas diocesana di Trivento l’adesione ad un gruppo di lavoro capace di stilare un documento programmatico sulla riorganizzazione del sistema scolastico da presentare agli organi politico-amministrativi di livello nazionale, regionale, provinciale e comunale.

Peccato che in un Convegno così partecipato sia mancata soprattutto la presenza di studenti, dei genitori e della classe dirigente regionale e provinciale, perché senza tali interlocutori è difficile pensare a percorsi condivisi.

MIRIAM IACOVANTUONO
Articolo ripreso da AltroMolise on line
20 aprile 2009

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