Giugno, nella vita contadina era il mese rappresentato con la bella ed affilata falce in pugno | Diocesi di Trivento

Riflessioni

Giugno, nella vita contadina era il mese rappresentato con la bella ed affilata falce in pugno

Giugno, nella vita contadina era il mese rappresentato con la bella ed affilata falce in pugnoI tempi sono cambiati ed è il mese che interessa tanto agli studenti vacanzieri. Quest’anno poi è il mese che coinvolge i nostri bravi candidati politici, una platea innumerevole, e gli annoiati elettori, ma potrebbe essere anche, e perché no, il mese del recupero di un po’ di fede.


1. Dicono i vacanzieri a Giugno: che belle vacanze… le abbiamo ormai in pugno.
Sfizioso è il profumo della primavera avanzata, portato dal vento che non ha confini, spalmato sui prati fioriti, mentre rende sfarzoso ogni albero da frutta e cancella la sterile ruggine del freddo inverno. Intanto continuo a sfogliare l’eterna canzone dei ricordi, mi appresso a fissare sul pentagramma dei sogni le salate note dei sospiri e tento di veleggiare tra svolazzanti illusioni.

Gabbiani, volteggianti felici sulle onde cerulee, sembrano,
Incantati a sentire la melodia delicata di una dolce sirena.
Umili cercatori di rare essenze di perle odorose, ancora,
Galoppano verso un orizzonte di sogni e di speranze.
Nell’ora in cui il cuore si gonfia di emozionante poesia
Ognuno di noi si inebria dei riflessi dell’arcobaleno della pace.


2. Gongola ogni candidato, a Giugno: i miei bravi elettori stavolta ce li ho in pugno.
C’è solo da ricordare quel bravo politico che in un comizio cianciava soddisfatto e persuasivo: “con la sconfitta della prima repubblica abbiamo liberato la nazione da tutti i fascismi, i comunismi, i nazismi, gli imperialismi, i falsi liberalismi, i qualunquismi… insomma tutti i mali peggiori terminanti in …ismi!”. Al termine del lungo applauso si sentì però la voce di un vecchietto: “Allora sicuramente avete qualcosa anche per i miei… reumatismi?!?”

Goditi le mie belle, numerose, lusinghiere ed accattivanti promesse,
Insisto, anche se appaiono scontate e sono sempre le stesse.
Una comoda poltrona giustifica questo mio disinteressato interesse,
Galoppini attivisti e simpatizzanti elettori la mia furbizia tesse e ritesse.
Non mi preoccupa quale sarà per me il prossimo risultato elettorale
Ormai sono entrato nella casta dei privilegiati ed è ciò che più vale.


3. Si lamentano gli elettori a Giugno: solo le mosche ci restano in pugno
La Forficula auricularia è un insetto conosciuto con vari soprannomi, da tagliaforbici a tenaglietta o forbicina; ci si è accorti che sa individuare chi della prole è più forte per potersi concentrare esclusivamente su di esso a scapito dei più deboli. “Del resto - spiega la Mas nella sua logica dunque non c’è motivo di investire tempo e cure negli elementi che si trovano in una situazione più debole”. (Letto su Panorama del 26.052009). Non vi sembra la deprimente fotocopia del codice deontologico adottato da alcuni politici no…strani?

Gemiamo, impotenti ed offesi, per il vuoto di proposte irriguardose
In tanti bei discorsi che rotolano, ripetitivi, sui consumati sassi dei montani sentieri
Una melassa stucchevole di promesse, trite e ritrite, ci ripropongono noiose.
Giuriamo di non volerci mai più fidare proprio di quelli che sembravano seri.
Nessuno di noi vuole continuare ad essere spellato da tasse così esose,
Ora sappiamo che questa tornata è dominata dal polverone dei soliti papaveri.


4. Ripete l’ottimista: nel mese di Giugno: quante nuove speranze potrò stringere in pugno
Una buona lettura quotidiana ed assidua della Sacra Scrittura non potrà mai far male a nessuno. Paul Claudel osservava, con ironia, che il rispetto dei cattolici per la Bibbia è enorme, e si manifesta soprattutto nel tenersene a rispettosa distanza. La prova! Eccola, ascoltata durante una lezione di catechismo: “Come si chiamava il figlio di Davide?”. Pronta la risposta: “Osanna!”. “Come sarebbe?”. “Perché allora in chiesa diciamo: Osanna, al Figlio di Davide, Osanna, al Redentore?”.
Certo se non ci convinciamo che la Bibbia “è la carta di navigazione dei singoli e dei popoli: lì c’è da dove vieni, dove sei e dove vai”, come scriveva Giorgio La Pira, tra Osanna, Obama e Ben Laden resta nelle nostre povere teste solo una teutonica MAGNA… confusio.

Guardando le caduche spirali d’incenso, mentre salgono verso il cielo,
Innalzo le mie mani festose per tingere di speranza i sentieri dell’anima,
Una volta che il silenzio continua ad attirare il mesto stormo dei tanti ricordi.
Gira la mia mente errabonda e frulla leggera, come farfalla variopinta,
Non la inchiodo più sul crinale del sole che si spegne nei viali del passatempo:
Oggi, se si libera dalle malconce persiane delle emozioni, la ritrovo intrisa di gioia.

Don Mimì Fazioli

di don Mimì FazioliTrivento (CB), 4 giugno 2009

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