Perché il muro dell’indifferenza non continui a strappare tante lacrime, nè a disperdere al vento i petali più belli! | Diocesi di Trivento

Riflessioni

Perché il muro dell’indifferenza non continui a strappare tante lacrime, nè a disperdere al vento i petali più belli!

Perché il muro dell’indifferenza non continui a strappare tante lacrime, nè a disperdere al vento i petali più belli!Domenica 11 ottobre 2009, le Associazioni che si occupano di persone con Sindrome di Down, promuoveranno in tutta Italia la Giornata Nazionale della Persona con Sindrome di Down sotto l`Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

È importante trovare un modo speciale di celebrare questa giornata per le persone con sindrome di Down, per condividere con loro momenti intrisi di molta cordialità e spontanea simpatia in maniera veramente semplice e genuina, per ricaricarli di entusiasmo e di voglia di vivere.

Deve essere questo un appuntamento di grande rilevanza sociale fatto, più che di belle parole, di rapporti che aiutino a conoscersi meglio e a socializzare di più, una volta che si è trovato il modo stare insieme, in maniera spontanea, e con l’animo disposto ad aprirsi a nuove amicizie e imparare un sacco di cose.

Domenica 11 ottobre 2009, un’occasione quanto mai propizia, una bella pagina fatta di buone relazioni da condividere per socializzare con loro e con le loro famiglie, per comprendere meglio i loro problemi e per concedere un po’ più di attenzione, in un'atmosfera carica di rilassante allegria.

Basta un cromosoma in più per mettere tutto a soqquadro e determinare una delle sindromi genetiche più comuni che causano il ritardo mentale: la sindrome di Down.
B asterebbe cominciare da un gesto di amore in più per combattere una mentalità fatta di nascondimento e di arrendevole senso di colpevolezza.

Per avvicinarci appena in punta di piedi al problema in questione, si può far ricorso ad una bella poesia di Anna G. Mormina intitolata Cromosoma 21:

“Teneri, il visino e gli occhi vispi, tondi / allegra / felice d’essere al mondo / come tutte le bimbe in tenera età.
La mamma / ha aspettato la fine della tua terapia / adesso, ti stringe fra le sue braccia / Avvicinati… / … sai cosa mi ha detto?
“Dovessero portarmela via / fra mille bambini la riconoscerei / e andrei a riprendermela…”
Mi urli un ‘ciao! ’ sorridendo / ruotando la manina / poi, vai via saltellando… / 47 non 46 cromosomi… / … ne hai uno in più, pieno di dolcezza!”

L’empatia e il legame affettivo che si stabiliscono tra persona down e i suoi familiari sono qualcosa di stupendo e ammirevole: li vedi abbracciati nel silenzio e nel sorriso, senza farsi tante domande, ma così ben contenti di vivere insieme e di amarsi, nonostante la solitudine immensa nella quale si sentono relegati dagli altri.

Giustamente Pablo Neruda fa dire ad una mamma, eroica nella sua tenera sensibilità:

“ Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio / o freccia di garofani che propagano il fuoco: / t'amo come si amano certe cose oscure, / segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca / dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori; / grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo / il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove, / t'amo direttamente senza problemi né orgoglio: / così ti amo perché non so amare altrimenti / che così, in questo modo in cui non sono e non sei, / così vicino che la tua mano sul mio petto è mia, / così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno”.

L’augurio è che – anche qui in Molise, sulla base degli accordi dei piani di zona e tenuto conto della grande e incalzante attenzione che l’assessore professoressa Fusco Perrella riserva al problema - tutte le manifestazioni in programma per questa giornata nazionale diano concretamente un forte impulso culturale ed organizzativo nuovo alle urgenti problematiche dell'integrazione scolastica, della formazione professionale, lavorativa e sociale. Interesse e impegno che verranno localizzati qui in Trivento e sostenuti anche grazie alla spinta della appena costituita Associazione delle persone con disabilità e dei loro familiari.

Don Mimì Fazioli

di don Mimì FazioliTrivento (CB), 8 ottobre 2009

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