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Appello del card. Bagnasco: sull’Italia incombe il pericolo di un “suicidio demografico”

Ha ricordato che «urge una politica che sia orientata ai figli», ha elogiato la Corte Costituzionale per la recente sentenza che il 14 aprile scorso ha difeso la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, «determinante nel dare prospettive di vita al nostro presente», ha osservato che «l’Italia sta andando verso un lento suicidio demografico» infatti «oltre il cinquanta per cento delle famiglie oggi è senza figli, e tra quelle che ne hanno quasi la metà ne contemplano uno solo, il resto due, e solamente il 5,1 delle famiglie ha tre o più di tre figli».
Ha suggerito che «urge una politica che sia orientata ai figli che voglia da subito farsi carico di un equilibrato ricambio generazionale» e perciò ha chiesto che vengano messe in atto «iniziative urgenti e incisive», per tentare di uscire dalla crisi economica «attraverso parametri sociali nuovi». Il quoziente familiare è «l’innovazione che si attende e che può liberare l’avvenire della nostra società».
Il cardinale di Genova ha anche toccato vari temi sociali: ha definito l’emergenza lavoro “emergenza nazionale" e si è soffermato sull'importanza delle celebrazioni dell'unità d'Italia e si è appellato al superamento delle “contrapposizioni che residualmente affiorano” in quanto ciò “significa accettare che l'unità non ha rappresentato il prevalere di un disegno politico su altri disegni; certo anche questo è avvenuto, ma è stata soprattutto il coronamento di un processo ardito e coerente, l'approdo ad un risultato assolutamente prezioso, che impone tuttavia a ciascuna componente un'autocritica onesta e proporzionata alla quota di fardello caricato, magari involontariamente, sul passo comune".
Se le sue parole verranno ascoltate e attualizzate, forse, la politica italiana si libererà dall’affanno di un suo pernicioso e specifico cortissimo respiro.
Pedofilia, il perdono non evita la giustizia. Prolusione del card. Bagnasco
AvvenireRoma, 25 maggio 2010