Messaggio di Benedetto XVI per la 44.esima Giornata della Pace che si celebrerà il 1° gennaio 2011 | Diocesi di Trivento

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Messaggio di Benedetto XVI per la 44.esima Giornata della Pace che si celebrerà il 1° gennaio 2011

Messaggio di Benedetto XVI per la 44.esima Giornata della Pace che si celebrerà il 1° gennaio 2011È stato presentato, nella mattinata di giovedì 16, in Vaticano il messaggio di Benedetto XVI per la 44.esima Giornata della Pace che si celebrerà il 1° gennaio 2011.
(Leggi il messaggio di Sua Santità Benedetto XVI)

Il tema di quest'anno è: "La libertà religiosa via per la pace". Proprio nel 2011 ricorre il 25° anniversario della Giornata mondiale di preghiera per la pace, convocata ad Assisi nel 1986 dal venerabile Giovanni Paolo II. In quell'occasione i leader delle grandi religioni del mondo hanno testimoniato come la religione sia un fattore di unione e di pace, e non di divisione e di conflitto. Il ricordo di quell'esperienza è un motivo di speranza per un futuro in cui tutti i credenti si sentano e si rendano autenticamente operatori di giustizia e di pace.

Benedetto XVI parla di libertà religiosa per tutti, i termini usati dal papa sono: religione, comunità religiose, minoranze religiose, dialogo e reciproco arricchimento, pluralismo, laicità delle istituzioni, libertà fondamentali. E invita a far in modo che: "I leader delle grandi religioni del mondo e i responsabili delle Nazioni rinnovino, allora, l'impegno per la promozione e la tutela della libertà religiosa, in particolare per la difesa delle minoranze religiose, le quali non costituiscono una minaccia contro l'identità della maggioranza, ma sono al contrario un'opportunità per il dialogo e per il reciproco arricchimento culturale. La loro difesa rappresenta la maniera ideale per consolidare lo spirito di benevolenza, di apertura e di reciprocità con cui tutelare i diritti e le libertà fondamentali in tutte le aree e le regioni del mondo".

Purtroppo però: "Nonostante gli insegnamenti della storia e l'impegno degli Stati, delle Organizzazioni internazionali a livello mondiale e locale, delle Organizzazioni non governative e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà che ogni giorno si spendono per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, nel mondo ancora oggi si registrano persecuzioni, discriminazioni, atti di violenza e di intolleranza basati sulla religione. In particolare, in Asia e in Africa le principali vittime sono i membri delle minoranze religiose, ai quali viene impedito di professare liberamente la propria religione o di cambiarla, attraverso l'intimidazione e la violazione dei diritti, delle libertà fondamentali e dei beni essenziali, giungendo fino alla privazione della libertà personale o della stessa vita".

Anche perché vi sono poi: "Forme più sofisticate di ostilità contro la religione, che nei Paesi occidentali si esprimono talvolta col rinnegamento della storia e dei simboli religiosi nei quali si rispecchiano l'identità e la cultura della maggioranza dei cittadini. Esse fomentano spesso l'odio e il pregiudizio e non sono coerenti con una visione serena ed equilibrata del pluralismo e della laicità delle istituzioni, senza contare che le nuove generazioni rischiano di non entrare in contatto con il prezioso patrimonio spirituale dei loro Paesi".www.vatican.itRoma, 17 dicembre 2010

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