News
Incontro a Trivento degli ex alunni di mons. Gianico
Mercoledì 10 agosto alle ore 11.00 gli ex alunni di mons. Gianico si ritroveranno in Cattedrale, dove verrà celebrata una Santa Messa in occasione della ricorrenza del decennale della morte dell'illustre prelato, nativo di Roccavivara, che tanto si adoperò per l'educazione religiosa e per l'emancipazione culturale dei giovani molisani e non, a partire dall'immediato dopoguerra.
Già nel 2001, nel primo anniversario, un bel gruppo di ex convittori, unitamente al Comune di Trivento, aveva fatto apporre sulla facciata dello storico palazzo Ciafardini una lapide commemorativa con la seguente iscrizione “IN QUESTO EDIFICIO PER MOLTI ANNI Don BERTRANDO GIANICO TENNE IL CONVITTO OVE MIGLIAIA DI GIOVANI FIGLI DI GENTE UMILE CON STUDI SEVERI E VITA SPARTANA CONQUISTARONO IL PROPRIO RISCATTO CULTURALE E CIVILE”.
Era stata quella la giornata della memoria che ora, a nove anni di distanza, viene rinverdita e ripresa proprio per non far cadere nella dimenticanza e nell'oblio il pensiero, i sacrifici, l'intuizione e l'opera formativa di un così eccelso educatore.
I ragazzi, loro, ai quali don Gianico ha dedicato tutta la sua vita, lo ritenevano, lo ritengono e resterà sempre una persona speciale, anche ora che questi ragazzi saranno già diventati nonni.
Molti l'hanno ammirato, altri l'hanno detestato, ma nessuno può negare che il rapporto con lui sia stato in qualche modo fondamentale, e che il contenuto di questo rapporto sia stato uno e uno solo: il loro stesso destino. Tutto il resto veniva in sottordine: andamento scolastico, rapporti familiari, problemi affettivi, e così via. “Sono pochi – ripeteva spesso - quelli che vogliono veramente bene ai ragazzi”.
Questa sua passione totale, divorante per il destino dei ragazzi è il dato fondamentale per capire don Gianico. Come trasmettere loro la stima e la passione per lo studio, l'amore e la tenerezza che Gesù Cristo nutre per ogni uomo? Mons. Gianico a questo pensava e si dedicava, e perciò tutti i giorni era a stretto contatto con i suoi ragazzi per incoraggiarli, spronarli, rimproverarli se era il caso, ma sempre con paterno interesse e cristiana comprensione. Questo sta a significare come fosse sensibile al fascino dell'intelligenza, questa meravigliosa dote che ti fa risparmiare un sacco di tempo, ti apre le porte della vita e del lavoro, ma che deve essere educata e formata con studi severi e spirito di sacrificio e di abnegazione. L'intelligenza, abbinata al proficuo rendimento scolastico, era secondo lui la più bella tra le doti dei giovani che, in presenza dello stato di necessità e del bisogno, ti permette di arrivare per primo al nocciolo delle questioni e di esperire soluzioni soddisfacenti.
Don Gianico è stato un insegnante, un educatore, un prezioso fondatore in Trivento di una meravigliosa realtà scolastica: il Convitto Vescovile, la Scuola Magistrale e l'Istituto per Geometri. Rivive spesso nella nostra memoria il giorno delle esequie di Don Gianico, facendo emergere quel dolore che lascia un segno profondo e incancellabile per la perdita di un sacerdote unico, di un prezioso educatore, di una indispensabile guida e maestro per i convittori che si rivolgevano a lui per un consiglio nei momenti difficili. Non si può dimenticare la sua paterna sollecitudine ad aiutare tutti, soprattutto quelli in difficoltà, e non soltanto per problemi scolastici.
Ai suoi giovani raccomandava che dovevano crescere sia nel conseguire brillanti risultati scolastici, sia come persone positivamente equilibrate nella mente e nell'animo per poter affrontare tutte le emergenze della vita. E le cose te le diceva in quel modo immediato, pungente, diretto, ma assertivo. E tu cedevi, gliela dovevi dare vinta. Perché sentivi, anche se non l'avevi ancora capito, che quella che lui ti “consigliava” era la cosa giusta. E non te ne saresti pentito in seguito.
Un suo ex alunno , in visita a Trivento qualche settimana fa, così si esprimeva, ricordando con nostalgia gli anni del convitto: “Per me non bastano questi dieci anni, né una vita intera, per dimenticarlo; penso solo che non potrò mai ringraziarlo abbastanza per ciò che don Gianico mi ha dato, e per questo motivo spero che il giorno 10 si possa fare in modo di esserci tutti, ancora una volta, come Lui c'era SEMPRE per tutti noi. Anch'io come tanti altri ho ricevuto come una grande grazia, tanto amore ed profondo affetto da mons. Bertrando, che considero come un mio secondo padre, tanto che in tutte le fasi importanti della mia vita mi ha condotto per mano e talvolta salvato, dandomi sempre un indirizzo e una speranza nuova”.
Grazie a Don Gianico per tutto il bene che ha fatto e che il Paradiso lo accolga beato! Il dolore per la sua assenza è alleviato, in noi tutti, dalla speranza che Don Gianico, per la sua bontà e le sue doti morali, sia stato assunto nella dimensione celeste e di là, con la forza che Dio concede ai giusti, continui ad essere per i suoi ragazzi, un Don Gianico prezioso con la sua preghiera e con la sua intercessione, prezioso davvero, come e più dell'oro.
Ufficio comunicazioni socialiTrivento (CB), 8 agosto 2011