Madrid 2011 in cifre: Saldo attivo per l'economia spagnola | Diocesi di Trivento

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Madrid 2011 in cifre: Saldo attivo per l'economia spagnola

Madrid 2011 in cifre: Saldo attivo per l'economia spagnola Che bel confronto tra l'acida provocazione e la composta risposta di fede!
È semplicemente l'attualizzazione 2011 de "il tormento e l'estasi".
Le stampa italiana ha fatto un gran parlare degli indignatos spagnoli, cadendo però in un bel tranello mediatico. In verità quello era uno sparuto nucleo di commedianti prezzolati, che si è saputo creare un notevole spazio di pubblicità, tutto a danno dell'evento straordinario e della testimonianza commovente e coinvolgente delle centinaia di migliaia di giovani provenienti da ogni parte del mondo. La grande rete di comunicazione ha così messo in seconda linea, in parte ma artatamente, le oceaniche presenze, tacendo della composta risposta di fede e trascurando i messaggi delle belle catechesi degli ottocento Vescovi presenti a Madrid.

Per noi particolarmente commoventi sono state le scene che rappresentano i giovani che durante la Veglia di Sabato, inginocchiati nel fango, davanti a Gesù Sacramentato, mentre il Papa, insieme con loro, Adora il Santissimo e poi impartisce loro la Benedizione Eucaristica. Chi potrà mai dimenticare la ragazza che durante l'Adorazione Eucaristica ha le lacrime agli occhi, e l'abbraccio affettuoso che una ragazza invalida fa al Papa. Sono immagini che toccano il cuore, coinvolgono il più profondo dell'animo e sono da conservare preziose nell'intimo scrigno della propria memoria.
Ma per chiarezza di verità, visto che si contestava l'inutile spreco di denaro spagnolo, riportiamo in calce un articolo preso dall'Osservatore Romano con il quale si dà compitezza al reale fatturato dell'evento e, cifre alla mano, viene smascherato il madornale abbaglio frutto di pressappochismo professionale, se non addirittura di pura e semplice malafede.

"Oltre cento milioni di euro incassati, ricavi, per commercianti e ristoratori, quattro volte superiori a quelli realizzati nello stesso periodo di agosto dello scorso anno. Tirando le somme dei tanto discussi costi della Gmg di Madrid, risulta che a guadagnarci è stata proprio l'economia spagnola.

Dati alla mano, gli organizzatori della XXVI Giornata mondiale della gioventù hanno dimostrato l'infondatezza delle polemiche che hanno scandito - senza peraltro infastidire più di tanto - i ritmi del più grande avvenimento, non solo ecclesiale, svoltosi negli ultimi decenni in terra spagnola, con la partecipazione di quasi due milioni di giovani di tutta la penisola iberica e dei cinque continenti. Tanto da far ritenere che la Gmg sia stata colta soltanto come uno spunto per replicare le manifestazioni di protesta sociale che hanno di recente scosso il Paese.
Alle polemiche pretestuose gli organizzatori hanno risposto diffondendo un comunicato con il quale hanno voluto dimostrare che "nessun euro è stato a carico dei contribuenti spagnoli". Anzi, la Gmg 2011 si è rivelata un affare anche in termini economici.

Le giornate si sono completamente autofinanziate, così come, con largo anticipo, aveva scritto il cardinale Stanis?aw Ry?ko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, in un articolo pubblicato sul nostro giornale nei giorni della vigilia.


Ed ecco le cifre fornite dall'organizzazione locale. La Giornata è costata effettivamente una cifra imponente: complessivamente 50.482.621 euro. Ma i soldi sono stati raccolti tra i giovani, le diocesi e 165 sponsor. Il comunicato elenca dettagliatamente - voce per voce - le entrate e le spese sostenute. Queste ultime sono state coperte "per il settanta per cento dai pellegrini e per il trenta per cento da donazioni. Nessun contributo è arrivato dal governo spagnolo o dalle amministrazioni locali".

In un altro passaggio della nota si specificano ancor meglio le cifre: 31,5 milioni di euro sono arrivati dalle registrazioni dei pellegrini; 16,5 milioni di euro dagli sponsor, 2,4 milioni da altre donazioni di privati. Nella voce uscite sono elencati: 12,5 milioni di euro per l'organizzazione dei principali eventi (in Plaza de Cibeles e all'aeroporto Cuatro Vientos); 5,5 milioni di euro per le spese di segreteria generale e di accoglienza pellegrini; 4,7 milioni di euro per le mochillas, gli zainetti; 7,2 milioni di euro per infrastrutture; 4,2 milioni di euro per i programmi culturali e la guida del pellegrino; 1,2 milioni per la sicurezza e quasi 4 milioni di euro per i volontari.


Il direttore esecutivo e portavoce di Madrid 2011, Yago de la Cierva, rivela inoltre al nostro giornale qualche dettaglio in più: "2.500 sono stati gli interventi sanitari affrontati, dato poco rilevante per un evento così lungo. E oltre cinquanta i media che hanno collaborato a vario titolo. Senza dimenticare che i ticket restaurant hanno fruttato introiti impensabili per il mese di agosto, che è generalmente un mese morto".L'Osservatore Romano del 24 agosto 201125 agosto 2011

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