Rinviata causa neve la celebrazione della Giornata del malato | Diocesi di Trivento

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Rinviata causa neve la celebrazione della Giornata del malato

Per causa neve la celebrazione della Giornata del malato che era in programma l'11 febbraio a Frosolone con la presenza del Vescovo mons. Scotti è stata annullata.

L'invito alla preghiera per i malati e alla solidarietà a chi soffre resta ed è pressante, perché la sofferenza entra di soppiatto in tutte le case. Per questo invito a leggere quanto segue:

La sofferenza:

Scoccato innocente, da più di un mese, è il nuovo anno

Oltraggiando con catastrofi e stragi una pace immaginaria.

Fumosi e rumorosi fuochi, che come icone d'etere risorgono

Fiotti scarlatti a far pellegrinaggi verso sogni irrealizzabili

Ecco: Tutto è compiuto, tutto è da iniziare!

Restano dell'anno trascorso alcune pagine di lacrime.

Eterne cicatrici sulla mappa della nostra storia quotidiana

Non c'è chi può negarne l'immortale scia, e intanto

Zattere salvatrici volteggiano vuote, su onde senza lapidi,

Ancora portatrici di lacrime e rimpianti, come cicli ricorrenti.


Santa Maria della notte

Santa Maria, Vergine della notte,
Noi t'imploriamo di starci vicino
quando incombe il dolore,
irrompe la prova,
sibila il vento della disperazione,
e sovrastano sulla nostra esistenza
il cielo nero degli affanni,
o il freddo delle delusioni
o l 'ala severa della morte.

Liberaci dai brividi delle tenebre.

Nell'ora del nostro calvario,
Tu, che hai sperimentato l'eclissi del sole,
stendi il tuo manto su di noi,
sicché, fasciati dal tuo respiro,
ci sia più sopportabile
la lunga attesa della libertà.

Alleggerisci con carezze di Madre
la sofferenza dei malati.

Riempi di presenze amiche e discrete
il tempo amaro di chi è solo.
Spegni i focolai di nostalgia
nel cuore dei naviganti,
e offri loro la spalla,
perché vi poggino il capo.

Preserva da ogni male i nostri cari
che faticano in terre lontane e conforta,
col baleno struggente degli occhi,
chi ha perso la fiducia nella vita.

Ripeti ancora oggi
la canzone del Magnificat,
e annuncia straripamenti di giustizia
a tutti gli oppressi della terra.

Non ci lasciare soli nella notte
a salmodiare le nostre paure.
Anzi, se nei momenti dell'oscuritÃ
ti metterai vicino a noi
e ci sussurrerai che anche Tu,

Vergine dell'Avvento,
stai aspettando la luce,
le sorgenti del pianto
si disseccheranno sul nostro volto.

E sveglieremo insieme l'aurora.

Così sia.

Mons. Antonio Bello

Ufficio comunicazioni sociali10 febbraio 2012

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