“Voi e io, in quanto donne, abbiamo dentro di noi una ricchezza eccezionale, l’amore totale” (madre Teresa di Calcutta” | Diocesi di Trivento

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“Voi e io, in quanto donne, abbiamo dentro di noi una ricchezza eccezionale, l’amore totale” (madre Teresa di Calcutta”

“Voi e io, in quanto donne, abbiamo dentro di noi una ricchezza eccezionale, l’amore totale” (madre Teresa di Calcutta” La Festa della mamma nacque in America, negli Stati Uniti, nel 1907, su proposta di Anna Jarvis, di Philadelphia e nel 1914 fu ufficializzata dal Presidente Wilson e festeggiata la seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri del Paese.

Da allora, la festa si è diffusa in molti Paesi del mondo, anche se non viene festeggiata nello stesso giorno. Infatti mentre l'Italia conserva e ripete la data americana, in Francia la festa della mamma cade l'ultima domenica di maggio ed è celebrata come compleanno della famiglia, in Argentina si festeggia la seconda di ottobre e in Norvegia viene celebrata nella seconda domenica di Febbraio.

La festa della mamma è per dire a loro con sincerità e amore: grazie per tutto. Naturalmente per la festa i bambini sono invitati a compare tanti bei regalini da offrire alla propria mamma, ma c'è anche chi propone di festeggiare in modo alternativo e controcorrente, con lo slogan "Nessun fiore o cioccolatino, ma solo un pensiero solidale, per questo 13 maggio", si possono effettuare donazioni per offrire assistenza sanitaria e supporto nutrizionale alle mamme africane soggette a varie patologie invalidanti sieropositiva.

Per ogni secondo che lento scorre, le mamme ci hanno regalato sempre un sorriso, per ogni momento triste ci sono state sempre accanto e ci hanno dolcemente cullato ancora con la tenerezza del loro sguardo e con la delicatezza delle loro carezze. Esse sono state come sentinelle d'amore: per ogni nostra caduta, ci hanno preso per mano e ci hanno donato con la loro presenza coraggio, forza e speranza. Se per caso, ancora oggi, tremiamo per certe notti scure che tormentano il nostro animo e gettano scompiglio nei nostri sonni, il ricordo della mamma riaccende ancora la luce della tranquillità e sembra che lei ci prende ancora una volta per mano.

Quante volte, lei, trafitta dalla vita, ha saputo così bene reagire, senza maledire il destino: eppure non sempre noi ci siamo dedicati a lei né quando versava le sue lacrime, né quando l'abbiamo vista abbandonata, né quando l'abbiamo vista sfinita. Oltre l'immagine bellissima, pregiata che abbiamo di lei, dovremmo metterci in sintonia con lei, sentire i palpiti intensi del suo cuore e ridarle finalmente un po' di quel conforto che lei ci ha sempre donato, quando ci ha insegnato a gioire e a non piegarci mai al dolore.

Preghiamo ogni giorno per loro, come tante di loro che così pregano intensamente per i propri figli:

"Signore, ti affido i miei figli: veglia su di loro!

Li ho cresciuti nella tua conoscenza, ho fatto loro conoscere ed amare il tuo amore.

Ora sono cresciuti, si sono a poco a poco staccati da me.

Sono persone adulte. Ho cercato, con impegno attento, di abituarli a fare a meno di me. Di me, non di te, Signore. Tu me li avevi donati e affidati, io li ho cresciuti nel tuo nome.

Ora sono io che li affido a te. A te che li puoi seguire dovunque.

Meglio di quanto non abbia mai potuto fare io.

Signore, io non ti prego di allontanare da loro le difficoltà, ma fa' che essi trovino in te la forza per superarle. Esse li matureranno.

Non ti prego di allontanare da loro i pericoli, ma fa' che li sappiano affrontare con coraggio e bontà. Essi li faranno uomini.

Non ti prego di evitare loro le delusioni della vita, ma di conservare loro la speranza e la fede: con esse potranno rendere il mondo migliore.

E se non mancherà loro, Signore, certamente la loro parte di dolore quotidiano, da' loro, ti prego, la forza di unirlo a quello del tuo divin Figlio, di offrirlo a te: esso li farà santi.

Veglia, ti prego, o Signore, sui miei figli!".Ufficio comunicazioni sociali11 maggio 2012

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