RiflessioniIl ricordo di “zia Mercede” Florio: cento anni pieni di sorrisi e ricchi di tanta fede Sabato scorso alle 18,30 nella Cattedrale di Trivento con una solenne celebrazione presieduta dal vescovo mons. Domenico Scotti, è stata consegnata a Don Antonino Scarano la pergamena e la medaglia per i cento anni che la madre, scomparsa di recente, avrebbe compiuto il 23 giugno.Molte le persone che hanno partecipato alla funzione religiosa.In realtà, per i triventini “zia Mercede”, non era solo la mamma di Don Antonino, ma era la mamma acquisita e la zia benevole di tutti coloro che la conoscevano e l’amavano. Comprensiva, tenera e delicata, la sua voce calda e rassicurante arrivava dritta al cuore.Discreta e premurosa, sensibile alle sofferenze umane al punto da non rivelare sapientemente le sue, non risparmiava a nessuno né un sorriso e né una parola di conforto. In ogni discorso c’era la parola “mamma” che dava tanto sollievo e poi “come Dio vuole, sia fatta la sua volontà”. Affabile e materna, disponibile verso ognuno, i suoi piccoli e limpidi occhi raccontavano il suo essere figlia, madre, nonna e bisnonna. Dedita alla famiglia ed illuminata da una fede viva e profonda, ogni giorno si affidava alla preghiera.Tante le virtù che l’appartenevano, il silenzio e la mitezza erano il suo vangelo. Ogni volta che si andava a farle visita e prima di salutarla, simpaticamente diceva “tornaci qualche altra volta”.Ricordo la sua giovialità, non scalfita dal tempo come l’eredità che ci ha lasciato: l’amore per chi ci sta accanto. Lezioni di vita, uniche e rare. Madre Teresa diceva: “non permettere che qualcuno venga a te e se ne vada senza essere felice”. Era questo il suo segreto.Che dalle sue parole, indimenticabili, ognuno possa trarre la forza ed il coraggio per vivere la vita con serenità ed ottimismo.Rosanna CarosellaTrivento (CB), 25 giugno 2012Condividi pagina