La Storia della Chiesa come sorgente di fede | Diocesi di Trivento

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La Storia della Chiesa come sorgente di fede

Un folto e attento pubblico, presso il Santuario di San Donato, ha ascoltato, con religioso interesse e con grande partecipazione, il Prof. Sergio Tanzarella, docente di Storia Ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana, che ha aperto brillantemente il ciclo di colloqui ecclesiastici, voluto dal Parroco Don Erminio Gallo nell'Anno della fede.

Con parole chiare e pertinenti ha relazionato su "La Comunità Cristiana nei primi secoli".
Ha evidenziato, all'inizio, il significato di Storia, intesa non come cronologia di eventi, ma come processi di mentalità, di cambiamento e di persistenza di idee e concetti.

Seguendo un filo conduttore storico, ha illustrato le caratteristiche fondamentali del grande Impero Romano in cui vivevano una miriade di popoli, di etnie e culture diverse: soggiogati si, ma con una propria libertà di pensiero.

Come e dove si sono diffuse le idee religiose cristiane?

Come sono riusciti pochi apostoli senza beni materiali a diffondere il messaggio di Cristo? Attraverso le grandi vie carovaniere, vie marittime commerciali e con un forte spirito di unità hanno annunciato un grande Messaggio Universale "per tutti", senza divisioni , senza codici di separatezza, in vigore nella società romana.

Un messaggio di uguaglianza che portò sconcerto e fu scandalo per coloro che si rivolgevano a gruppi esclusivi, ma fu accolto con una disposizione e sensibilità d'animo da molti che vivevano un'enorme crisi religiosa.
Non in modo repentino, ma gradualmente i Cristiani nel IV° secolo erano 10 milioni su 60 milioni di abitanti nell' Impero.

Pietro, che invitato dal centurione Cornelio entra nella sua casa ( gesto rivoluzionario per quei tempi) e a lui e ai suoi invitati espone con umiltà il contenuto della fede cristiana. " Dio non fa preferenze di persone" afferma con vigore " ma chi lo teme e pratica giustizia, pace sociale e pace nazionale, è a Lui accetto".
E ai suoi che si meravigliavano che, anche sopra ai pagani, si diffondesse lo Spirito Santo, ordinò che fossero battezzati in nome di Gesù Cristo.

Con la lettura e il commento de " La lettera a Diogneto" nella quale in modo evidente viene delineato il profilo delle prime Comunità Cristiane, il relatore, ha rimarcato che il messaggio di Cristo non è una filosofia e al Cristianesimo non appartiene il senso della distinzione, ma l'Universalità.
I primi e i "veri" cristiani vivono, partecipano, amano " sono privi di tutto e di tutto abbondano", "sono insultati e benedicono", " sono uccisi e dalla morte ricevono la vita".

Quale conclusione?
Riflettere, meditare e... cambiare !!!

È ciò che ognuno dei presenti coinvolti ha riposto nel suo cuore.
Grazie Professor Tanzarella !

Celenza sul Trigno 03-02-2013Prof.ssa Maria Di NunzioTrivento, 4 febbraio 2013

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