Ritiro mensile del clero di Trivento. 6 Febbraio 2013 | Diocesi di Trivento

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Ritiro mensile del clero di Trivento. 6 Febbraio 2013

Ritiro mensile del clero di Trivento. 6 Febbraio 2013 Mercoledì 6 febbraio presso il Santuario diocesano di Santa Maria di Canneto, in Roccavivara, avrà luogo il ritiro mensile del clero di Trivento e in quell'occasione ascolteremo padre Ildebrando Scicolone OSB, che ci parlerà della Sacrosantum Concilium, la costituzione conciliare sulla Liturgia.

Mettersi a rileggere la Sacrosanctum concilium (SC) a cinquant'anni dalla sua promulgazione, avvenuta il 4 dicembre 1963, sembrerebbe un'impresa ardua e complessa, il padre benedettino ci accompagnerà per farne soprattutto una seria, approfondita e necessaria attualizzazione.

La "questione liturgica" è vitale all'interno della Chiesa cattolica, questa riconosce che oggi vi è una reale difficoltà nell'ordinaria vita liturgica. Infatti nel 2000 i vescovi italiani negli orientamenti pastorali Comunicare il vangelo in un mondo che cambia, anticipando di alcuni anni questa consapevolezza, avevano già espresso alla Chiesa italiana la loro inquietudine circa la situazione della liturgia, osservando come "nonostante i tantissimi benefici apportati dalla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, spesso uno dei problemi più difficili oggi è proprio la trasmissione del vero senso della liturgia cristiana" (n. 49).

Il nome di Padre Scicolone, presente in tutta una serie di testi, di studi, di libri e nei cinque volumi del Pontificio Istituto di Liturgia che portano la sua firma, è certamente noto a quanti tra noi hanno letto testi di liturgia. Il Vescovo Scotti lo ha chiamato perché ci aiuti a riflettere sul rapporto tra Parola di Dio e liturgia, nel quadro di riferimento del cammino che stiamo cercando di fare in quest'anno della fede: in ascolto della Parola e scrutando la Parola, per penetrarne sempre di più il mistero e cercando di far sì che essa entri sempre più in noi e nella nostra vita di presbiteri.

In un suo opuscolo sull'Eucaristia, diffusissimo nelle parrocchie romane, dom Scicolone ha scritto: "Se il segno espresso nella liturgia non corrisponde alla vita, è falso. Se uno dà il segno della pace, ma non è in pace, compie un segno falso. Se uno fa la comunione ma non è in comunione, compie un segno falso. Se si ascolta la Parola ma non la si mette in pratica, è come chi costruisce sulla sabbia. Il rito liturgico deve essere il segno, potremmo dire il sacramento (segno efficace) della vita. Questa è la spiritualità della celebrazione. Noi dobbiamo «trasformarci nello spirito della nostra mente» per essere conformi a Cristo. Lo Spirito Santo fa la sua parte, ma è necessario che viviamo la celebrazione come un continuo rinnovamento. Un continuo morire e risorgere, partecipando alla morte e risurrezione di Cristo. Per realizzare tutto questo non basta la sola Messa: è necessaria tutta la vita. E se uno partecipa alla celebrazione con questo spirito, ne trae frutti per un rinnovamento continuo. Il Signore lo conceda anche a te che leggi!"Ufficio comunicazioni socialiSantuario diocesano di Santa Maria di Canneto, 4 febbraio 2013

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