Pasqua di Risurrezione | Diocesi di Trivento

Riflessioni

Pasqua di Risurrezione

	Pasqua di Risurrezione È questa la notte di Pasqua: non una notte tenebrosa, senza strade d'uscita, ma una notte radiosa, una notte buona, una notte speciale tutta ricolma della vicinanza di Dio, una notte nella quale la sua Parola ci conduce per mano e riscalda il nostro cuore.

Se la seguiamo essa ci guida alle origini della nostra esistenza. La prima delle letture parla dei principio del mondo, quando Dio creò tutte le cose; la seconda dei principio della storia sacra, quando Abramo fu chiamato e stipulò il patto con lui e così via. Possiamo udire le profezie, che mostrano il cammino della salvezza attraverso la storia. Un evento segue l'altro, e noi cogliamo la grande concatenazione fino a quella notte della quale canta l'ExuItet: la notte «veramente beata», perché il Signore è risorto dalla morte e dall'oscurità della tomba alla gloria della sua vita eterna.

Non solo sentiamo raccontare d'essa, ma partecipiamo all'esperienza che la penetra e la inonda. Essa è vicina, vicinissima a noi; poiché quanto Egli fece e quanto gli accadde è azione divina destinata a entrare in modo sempre nuovo nell'esistenza cristiana, al momento della sacra celebrazione.

La stessa celebrazione ci porta a quel principio in cui sono scaturito a nuova vita dalla grazia creatrice di Dio, ci riporta al Battesimo. Quando lo si celebrò per me, quando la luce della grazia è sbocciata in me. Quella vita, che deve durare per tutta l'eternità, è iniziata anche in me. Allora ho accolto la vita di Cristo nell'intimo dei mio essere, nell'anima dell'anima mia. Ora assumo ciò che ne consegue: essere una persona che vive non solo quale uomo, ma come chi ha ricevuto il sigillo indelebile dei Signore.

La pietra è stata rotolata, la tomba è rimasta vuota, la prigione della morte ha spalancato le sue porte e per la prima volta la terra ha restituito alla vita quello che aveva tenuto nascosto, lo ha ridonato al mondo, alla terra e al cielo.
Quelli che Ti avevano cercato tra i morti hanno visto coi loro occhi che Tu non eri più là, hanno sentito l'annuncio gioioso che Tu eri ormai vivo per sempre: essi erano invitati a credere all'impossibile, alla tua Risurrezione.

Anche noi come loro vogliamo uscire, grazie a Te, dalla tomba che opprime il nostro cuore, quella tomba della paura atavica, della tristezza angosciosa e delle tante speranze deluse, della notte del Calvario e del peccato che tiene ancora oscurato l'animo umano.
Con il tuo risorgere, Signore, tutta l'umanità è stata liberata dal dominio, dalla potenza della morte.

Tutti noi che siamo ancora destinati a morire sappiamo che riceveremo una vita superiore.

Tu hai trionfato e, perciò, i rendici vittoriosi, e liberaci dalle tombe interiori che vorrebbero ancora rinchiudere i nostri cuori nel dolore, nel fallimento, nella disperazione...

Facci uscire, facci sentire vivi, più vivi che mai.

E per noi che Tu sei Risorto e la Vita, che ha trionfato in Te, illumini e orienti tutta la nostra vita cristiana !

O notte più chiara del giorno! 0 notte più luminosa del sole! 0 notte più candida della neve! O notte più illuminante delle nostre minuscole fiaccole, o notte soave che ci parli del Paradiso!
O notte che non conosce tenebre: tu allontani il sonno e ci fai vegliare con gli angeli.
O notte, terrore dei demoni, o notte pasquale, attesa per un anno!
O notte nuziale della Chiesa che dai vita ai nuovi battezzati e rendi innocuo il demonio intorpidito dal sole della grazia.
O notte santa, notte veramente beata nella quale l'Erede risorto introduce noi eredi mortali nel regno dell'eternità. don Mimì FazioliTrivento (CB), 2 aprile 2013

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