Funzioni religiose Pasqua 2014 | Diocesi di Trivento

Segnalazioni

Funzioni religiose Pasqua 2014

Funzioni religiose Pasqua 2014

DOMENICA DELLE PALME 13 aprile
Ore 10.15 - raduno davanti Santa Croce
Ore 10.30 - Benedizione delle palme e Processione
Ore 11.00 - Santa Messa in Cattedrale

«Andare a Gerusalemme per Gesù non ha soltanto il significato di un pellegrinaggio alla Città santa, ma riveste un preciso significato messianico e teologico che tutti gli evangelisti, con diverse accentuazioni, metto­no in rilievo. Gesù va a Gerusalemme per compiervi la volontà del Padre. A Gerusalemme avverrà lo scontro de­cisivo fra Gesù e il sinedrio giudaico, ormai incapace di aprirsi alla luce del Vangelo, perché accecato dal forma­lismo religioso e dalla passione. Per questo si deci­derà di "far fuori Gesù"» (A. Bergamini).

Annotazione liturgica:
Con questa domenica inizia solennemente la Settimana Santa. Come sappiamo, il mistero pasquale è un'unità inscindibile, a livello teologico e sul piano della grazia, dei diversi avvenimenti che iniziano con la passione di Gesù e si concludono con la Pentecoste. Da questa unità del mistero pasquale «dipende anche il senso unitario della celebrazione del Triduo pasquale. Questo triduo è la realtà stessa della Pasqua del Signore celebrata sacramentalmente in tre giorni: il venerdì santo celebra la passione; il sabato santo la sepoltura; la domenica la resurrezione. Ogni giorno del triduo richiama l'altro e si apre sull'altro come l'idea della resurre­zione suppone quella della morte. Il centro di gravitazione dei tre giorni è la Veglia pa­squale con la celebrazione eucaristica». I tre giorni del triduo, così, «ci presentano i limiti di tempo nei quali il mistero reden­tore si è operato e, in questo senso, non può includere il giovedì santo. Questo infatti ci dà il momento sacramentale dello stesso mistero. Così, mentre il Triduo ci presenta la realtà del mistero pasquale unico e unitario nella sua dimensione storica, la celebrazione vespertina del giovedì santo ce la trasmette nella sua dimensione rituale». Ecco perché, il giovedì santo, nella riforma liturgica conciliare, «non fa parte del triduo e ritorna ad essere, com'era anticamente, il "gior­no antecedente alla Pa­squa" o più semplicemente ancora "il giorno dell'ultima settimana di Quaresima"» (cfr A. Bergamini).

La liturgia di oggi sottolinea i vari aspetti del mistero che ci apprestiamo a celebrare e, secondo un'antichissima tradizio­ne, la celebrazione eucaristica è aperta dalla Commemorazione dell'ingresso del Signore a Gerusalemme con la processione delle palme, preceduta dalla proclamazione di un testo evangelico.

Coloro invece che l'hanno fatto assassinare ricordano la profezia di Gesù, la qualificano come impostura, avvertono Pilato, sigillano la pietra tom­bale e pongono le guardie. Matteo aggiungerà, più avanti, ri­correranno meschinamente al pagamento di falsi testimoni per continuare a negarla. Ma nulla, se non la malafede, può fermare la potenza di Cristo risorto. (J. M. Garcia)



GIOVEDÌ SANTO 17 aprile:
è il solenne prologo al Triduo santo ed è caratterizzato nella liturgia da due momenti forti: la Messa crismale del mattino (può essere celebrata anche in altri giorni di questa settimana, per motivi speciali) e la celebrazione in Cœna Domini, al po­meriggio. Entrambi esprimono in modo particolare la comunione ecclesiale tra il vescovo, i presbiteri e il popolo cristiano.

La liturgia di oggi ricorda quali grandi doni il Signore ha posto nelle nostre mani, di noi battezzati, chiamandoci a partecipare al Sacerdozio di Cristo nei diversi gradi, da quello comune a quello ministeriale. Ci sollecita prima di tutto a chiedere perdono per come talora banalizziamo la nostra missione, quando mettiamo al primo posto i nostri piccoli obiettivi di potere, di ricchezze e onori terreni, di quieto vivere... e non l'entusiasmo e la gioia della nostra vocazione.

Ma oggi è anche la giornata del sacerdozio ministeriale: i presbiteri rinnovano le loro promesse fatte nel giorno dell'ordinazione sacerdotale come autentica "obbedienza evangelica al Regno di Dio".

Un vivo ringraziamento particolare, perciò, va a tutti i sacerdoti: per l'impegno e la fatica con cui collaborano col Vescovo per realizzare e proporre alla nostra gente una nuova immagine di Chiesa, meno ingessata in prassi e in pratiche che rischiano di rimanere arcaiche, vuote e inefficaci, più serva della gioia dei fratelli e più disponibile alla conversione personale e pastorale. La Chiesa di Cristo invita, infatti, a guardare alla sofferenza degli uomini e delle donne, alla semplicità del loro quotidiano, ad un mondo che attende la mano di Dio attraverso la mano di ogni sacerdote perché il dolore può essere rimosso e riscattato se ognuno di noi, come Cristo, "si mette con tutto il cuore nelle mani del Signore e si lascia inviare di nuovo a portare con la propria vita, fedele e affascinata dal Vangelo, la buona notizia dell'amore di Dio".

Si ringrazia la Parrocchia di Santa Maria della stella di Castelguidone (CH) e in particolare il parroco don Alberto Conti per il dono dell'olio d'oliva che il Vescovo Domenico consacrerà durante la Messa Crismale.

In CATTEDRALE:
Ore 10.30 – MESSA CRISMALE
Ore 19.00 – S. Rosario e S. MESSA "IN COENA DOMINI"

Nella chiesa del Purgatorio:

Ore 22.00 – Adorazione eucaristica



VENERDÌ' SANTO 18 aprile:
è già una celebrazione della Pasqua: Cristo muore sulla croce, passando da questo mondo al Padre, e dal suo costato sgorga per noi la vita divina e anche noi passiamo dalla morte del peccato alla vita di figli di Dio. La celebrazione non deve essere un momento in cui la Chiesa dimostra il suo dolore, ma tutto il rito deve far risaltare il senso della glorificazione di Cristo attraverso la croce.
Nella chiesa del Purgatorio
Ore 08.00: Mattutino e Lodi
in CATTEDRALE: Ore 17.00 – S. Rosario e SOLENNE LITURGIA DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
– PROCESSIONE DEL CRISTO MORTO E DELL'ADDOLORATA



SABATO SANTO 19 aprile:
Il mistero che si celebra in questo giorno è quello del seme sepolto nella terra in attesa dell'alba nuova della risurrezione. È il giorno del grande silenzio. Oltre al riposo di Cristo nel sepolcro, questo giorno ce­lebra la sua discesa agli inferi. In questa discesa di Cristo agli inferi vi è la punta più bassa della sua kenosis (= abbassamento). La potenza divina, che si manifesta nella sua risurrezione, va a ripescare la vita dal gorgo del nulla nel quale la morte, a causa del peccato l'ha gettato. Come un pescatore di perle Gesù si getta negli abissi della morte per ripe­scare la perla più preziosa di Dio suo Padre, cioè la creatura umana e ricondurla nuovamen­te alla sua primitiva sor­gente e origine.
Nella chiesa del Purgatorio
Ore 08.00: Mattutino e Lodi

Veglia di Pasqua
: La fede ci assicura che, anche nella Pasqua di quest'anno, l'evento che commemoriamo si compirà nella nostra esistenza e la speranza ci ha insegnato ad attendere con fiducia. Questa notte germoglia il seme che l'inverno ha fatto marcire.
La veglia pasquale è il momento nel quale la Chiesa ricorda le iniziative salvifiche di Dio, dalla creazione fino alla parusia, le ce­lebra ritualmente nei sacramenti che fondano, compongono, orientano l'esistenza cristiana e nello stesso tempo costituiscono e manifestano la Chiesa stessa come istituzione di salvezza.
La densità e la complessità dei messaggi espressi dalle letture bibliche e dalle azioni rituali richiedono una attenta comprensione dei simboli. La veglia pasquale è notte di "iniziazione", cioè d'introduzione consape­vole a una realtà che ci viene donata e ci accoglie, il mistero di Cristo: è "iniziazione cristiana" che non si esaurisce nella ricezione dei sacramenti (che la significano e realizzano) , ma è in continua crescita di comprensione nella fede e di adesione con la carità. Questa notte ci può riservare una scoperta, per la quale diventiamo sempre più "di Cristo" con fede più consapevole, con speranza più illuminata, con carità più do­nata. (La vita in Cristo e nella Chiesa)
In CATTEDRALE:
Ore 22.00Confessioni
Ore 22.30 – Santo Rosario
Ore 23.00SOLENNE VEGLIA: "È LA PASQUA DEL SIGNORE"



DOMENICA DI PASQUA 20 aprile:
"Ciò che ci fa credere è la croce. Ma ciò in cui crediamo è la vit­toria della croce" (Pascal): la vittoria sulla morte e sulla violenza. Cristo risorto, eternamente risorgente in me e in ogni cosa, apre l'im­mensa migrazione degli uomini ver­so la vita. L'esistenza non scivola i­neluttabilmente come su di un pia­no inclinato verso la morte, ma al­l'incontrario si dirige instancabil­mente da morte a vita.
In CATTEDRALE:
Ore 11.00 – SOLENNE MESSA STAZIONALE

Buona, felice e Santa Pasqua di Risurrezione 2014 a tutti.

Ufficio Diocesano per le Comunicazioni SocialiTrivento, 9 aprile 2014

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