NewsFisichella, il «regista» del Giubileo: ecco i significati di questo Anno Santo Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, a cui il Papa ha affidato l’organizzazione, lo ha spiegato a Radio Vaticana Papa Francesco ha affidato la regia del Giubileo straordinario per la misericordia al Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, presieduto dall’arcivescovo monsignor Salvatore (Rino) Fisichella. «La misericordia è il volto di Cristo che va incontro a tutti», ha dichiarato il Presule teologo a Radio Vaticana il giorno dopo essere diventato il «regista» dell’Anno santo per conto di Papa Bergoglio.Fisichella si è soffermato sul significato di questo Giubileo: «Trova riscontro nella simbologia che papa Francesco ha voluto utilizzare. Innanzitutto, ha dato l’annuncio il 13 di marzo, cioè l’ingresso nel terzo anno del suo Pontificato; lo ha fatto durante una celebrazione penitenziale, ricordando ai confessori il compito che hanno di dover esprimere la misericordia; lo ha fatto confessandosi lui stesso, e diventando poi a sua volta confessore. Quindi penitente e confessore, a testimonianza del grande mistero della misericordia che ci avvolge... e non dimentichiamo che verrà aperta la Porta santa proprio nel giorno del cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II. Tutti questi elementi - a mio avviso - indicano il percorso e danno significato a questo Giubileo straordinario».Ecco poi le parole di Fisichella sulla misericordia cristiana: «È la verità su Dio ed è la verità che Dio ci ha voluto far conoscere. La misericordia è la parola sintesi del Vangelo. La misericordia è il volto di Cristo: è quel volto che noi conosciamo in tutti gli aspetti della sua esistenza, quando va incontro a tutti, quando guarisce gli ammalati, quando siede a tavola con i peccatori pubblici e soprattutto quando, inchiodato sulla croce, perdona: lì noi abbiamo il volto della misericordia divina».La misericordia è «ricordarsi che – ha proseguito - nel momento in cui noi siamo portatori di Cristo e testimoni del suo amore, dobbiamo guardare in primo luogo a quelli che sono i privilegiati agli occhi di Cristo. Sono quelli che lui stesso ci ha indicato: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete accolto, ero nudo e mi avete vestito, ero in carcere, ero malato e mi avete visitato”. E davanti alla meraviglia di questi per averlo o non averlo riconosciuto, Gesù ci ha anche detto: “Ogni volta che lo avete fatto a uno di questi più piccoli, lo avete fatto a me”».Sull’organizzazione del Giubileo, Fisichella ammette: «Il Papa ci ha sorpreso tutti e quindi adesso viviamo la gioia dell’annuncio. In ogni caso, già nel suo discorso di annuncio Francesco ha dato il “la”, dicendoci che questo Giubileo inizia un cammino, ed è il cammino della conversione spirituale. Quindi, prima di tante altre preoccupazioni strutturali, rimane la più importante: quella della conversione del cuore».Infine, Fisichella auspica «che l’invito di Papa Francesco sia veramente accolto dalla Chiesa e da quanti vivono la misericordia, come una dimensione di rinnovamento, come una capacità di poter fare un passo in avanti nel cammino di evangelizzazione, attraverso un’azione che si rinnova, un linguaggio che diventa sempre più nuovo, e soprattutto una testimonianza che non ha timore di essere sempre e ancora una volta, privilegiata testimone della misericordia di Dio». Domenico Agasso jr16 marzo 2015Condividi pagina