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Nella nostra Diocesi il Giubileo inizierà domenica 13 dicembre 2015
Nella nostra Diocesi il Giubileo inizierà domenica 13 dicembre 2015, con questa modalità: alle ore 16.45 si partirà in processione dalla Chiesa di San Nicola e arrivati in piazza Cattedrale si entrerà attraverso la Porta Santa sul lato destro della chiesa; qualora fosse cattivo tempo la processione inizierà direttamente dalla Cappella del Seminario Vescovile.
Alle ore 17.00, in Cattedrale, con la solenne Concelebrazione Eucaristica, inizierà l’Anno Giubilare.
Sono invitati a partecipare tutti i sacerdoti e i fedeli della Diocesi. Per un migliore accesso ai luoghi della celebrazione sarà bene lasciare la propria macchina al parcheggio di Piazza Calvario, dove ci sarà una navetta per coloro che fanno difficoltà a salire fino alla Cattedrale.
I parroci hanno ricevuto intanto: - due poster dell’Anno Giubilare, da mettere bene in vista nelle chiese e da tenere esposti per tutta la durata dell’Anno Giubilare;
- una cinquantina di depliant con l’esame di coscienza, affinché i fedeli possano prepararsi bene a ricevere il Sacramento della Riconciliazione.
A Trivento il valore simbolico è pregnante: la porta santa di accesso alla Cattedrale, che il Vescovo Domenico aprirà solennemente domenica, sarà quella laterale, sulla sinistra della facciata, che riveste un interessantissimo riferimento storico. Il suo portale, Infatti, è il manufatto che apparteneva alla Chiesa di Maiella che da papa Celestino aveva ricevuto il privilegio della “Perdonanza” già qualche anno prima che la concedesse anche alla basilica di Collemaggio a L’Aquila. Dopo il terribile terremoto del 1456, che distrusse quella chiesa di campagna e l’eremo abbinato, come un po’ tutte le chiesa del Molise, infatti, fu recuperato dai nostri previdenti antenati, portato in città e rimontato ad un lato della Cattedrale, perché non venisse disperso, essendo una vera e propria reliquia preziosa di religiosità e di fede.
Quindi, dopo che è stata aperta la Porta Santa di san Pietro in Vaticano da Papa Bergoglio, domenica anche nella Cattedrale di Trivento, come in tutte le Cattedrali del mondo si aprirà una Porta Santa, la porta della Misericordia. Ma Sappiamo bene che la porta, in una costruzione in genere, ma in un edificio ecclesiastico in particolare, ha sempre una grande importanza simbolica con il riferimento preciso al passaggio dallo stato di peccato allo stato di grazia. Infatti nel Vangelo di San Giovanni, al capitolo 10, Gesù dice di sé: “Io sono la porta. Se uno entra attraverso di me, sarà salvo”.
Però attenzione... passare la porta non è mai come a dire un fatto “magico”, ma è semplicemente un profondo segno religioso, al quale deve corrispondere un contenuto di fede e di conversione interiore ben preciso.
Se posso fare l’esempio faccio riferimento al gesto frequentissimo della mano che intingiamo nell’acqua benedetta e con la quale poi ci facciamo il segno della croce; in quella occasione non compiamo certamente nessun gesto magico, ma proporzionatamente alla fede che ci abbiniamo, facciamo memoria dell’acqua del Battesimo che ci ha cancellato il peccato originale e, per la prima volta, ci ha inserito in Cristo e perciò ci possono venire cancellati i peccati veniali, tanto grande è la misericordia di Dio che ci viene sempre incontro.
Allo stesso modo deve essere concepito il passaggio della porta santa: se lo facciamo con fede, ben raccolti interiormente e con la convinzione interiore voglio decisamente passare da uno stadio di vita spirituale ad un altro stadio di vita superiore. Ma ciò comporta la consapevolezza, facendo spesso l’esame di coscienza, di ritrovarci questa polvere ‘malefica’ che si è attaccata sui nostri vestiti o sulla nostra pelle durante il pellegrinaggio quotidiano nelle vicende di questo mondo: nell’attraversare quella porta mi metto nella disposizione interiore di voler accedere ad una visione di vita più strettamente legata al Vangelo.
Il pellegrino che varca la porta santa riconosce, nell’umiltà e nella fede, che Cristo è la sua porta, la vera porta; egli è convinto che Cristo è la sua liberazione e deve sentire riecheggiare forte nell’anima e nel cuore quelle parole sante e benedette di Gesù: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo”. Ufficio comunicazioni socialiTrivento, 9 dicembre 2015