Dalla famiglia di Nazareth all'accoglienza. Grande successo per la celebrazione di Natale a Fossalto | Diocesi di Trivento

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Dalla famiglia di Nazareth all'accoglienza. Grande successo per la celebrazione di Natale a Fossalto

Una foto di gruppo con il Vescovo Claudio Palumbo

Fossalto (CB). Il 30 dicembre scorso nella Parrocchia di Santa Maria Assunta si è svolta, alle ore 18, come da programma, la celebrazione natalizia, la quale ha previsto due manifestazioni degne di nota: la celebrazione eucaristica, per la prima volta dal suo insediamento, del Vescovo della Diocesi di Trivento, Sua Ecc. Mons. Claudio Palumbo e, a seguire, il concerto di Natale del gruppo interparrocchiale “La gioia dei viandanti”, in collaborazione con un gruppo di ospiti del Centro di prima accoglienza “Cascina Garden” di Campobasso.

Durante l’omelia, Sua Ecc. Mons. Claudio Palumbo, fa riferimento ai più alti valori cristiani, eleggendo la “famiglia di Nazareth” a modello, fonte a cui inspirarsi anche nel proprio focolare domestico. Inoltre, egli richiama la Lettura di Abramo e Sara, ascoltata durante la messa: < Il potere del Creatore è che ci ha lasciati liberi: il nostro potere è di dire di si a Dio e allo Spirito Santo che unisce la Famiglia Santa ma possiamo anche rifiutare Dio. Il Signore Dio Onnipotente si ferma davanti alla nostra libertà. Ci lascia liberi di scegliere. Come Abramo e Sara che in tarda età accettano il volere del Signore di mandar loro un figlio, Isacco. Abramo si è fidato di Dio>. Sua Eccellenza continua dicendo: <La cosa essenziale è che ci muoviamo nella Sua Santa volontà fidandoci di Lui, anche quando ci chiede dolore e sacrificio. Il credente si affida alle braccia di Dio sapendo che non può sbagliare anche quando la volontà di Dio è misteriosa>. Infine conclude: <La fedeltà di Dio è la pietra fondante che sostiene le nostre famiglie. La pietra della nostra casa. Senza il Signore in mano ci si affatica. L’accoglienza deve essere frutto della carità e dell’amore di Dio>. Prima di concludere con la Benedizione, il Parroco saluta e invita gli “ospiti” di eccezione, i ragazzi del Centro di accoglienza a ritirare un dono.

Al termine della Messa, Don Marco Iorio, invita i presenti a non andar via e annuncia la presenza degli “ospiti” nel coro interparrocchiale. Sul volto dei presenti trapela grande curiosità.

Poco più tardi delle 19, in presenza delle telecamere della Rai, inizia il Concerto “in una notte come tante”, dirige il maestro Tarquinio Ritota, al piano Piero Cristofaro e alle tastiere e percussioni Antonio Iammarino. Dodici i brani in scaletta, si inizia con il brano “in una notte come tante” che dà il titolo all’evento. Le voci del coro e dei ragazzi di Cascina garden iniziano a mescolarsi: quattro i brani eseguiti congiuntamente: oltre al primo (“in una notte come tante” n.d.r.), c’è la canzone “Abbracciami”, “Io credo in te Gesù” e infine “Oh happy day”, un brano gospel in inglese, inciso dagli E.H. Singers.  La curiosità iniziale ha lasciato, canzone dopo canzone, spazio all’ammirazione e all’incredulità: le voci dei solisti e del coro, dirette con sapienza dal Maestro Ritota conquistano tutti.

Alla fine del concerto c’è l’ovazione del pubblico. Don Marco, un po’ commosso, prende la parola, ringrazia tutti e loda il vero spirito dell’ospitalità. Il Parroco racconta come questa esperienza sia stata concepita a partire da una chiacchierata con il Maestro Tarquinio Ritota e Annalisa Carrelli: il coro interculturale e inter-religioso. Infatti i migranti presenti, oltre ad essere di diversa nazionalità (Ghana, Nigeria, Costa D’Avorio), sono credenti di diverse confessioni: alcuni cattolici, altri evangelisti e musulmani. Don Marco allora chiede ad Annalisa Carrelli, psicologa del Centro di accoglienza e membro della comunità fossaltese, di spiegare di cosa si occupa nella Struttura di accoglienza.

Annalisa Carrelli, racconta della sofferenza vissuta dai migranti e dell’isolamento che provano nella loro quotidianità. Ringrazia l’équipe professionale (Tamar Mastronardi Assistente Sociale, Annaerika Poce Mediatrice Culturale) che ogni giorno lavora in questa direzione e conclude chiedendo “aiuto” ai presenti: < si tratta di dar loro aiuto, non di tipo economico, ma solo tendendogli la mano>. L’evento termina con un rinfresco offerto dalla comunità parrocchiale.

Anna Erika PoceFossalto, 9 gennaio 2018

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