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I bagnolesi festeggiano San Vitale insieme al Vicario Generale della Diocesi

"Come stiamo messi a martirio oggi?"
Questa domanda è stata posta, il giorno 20 Agosto 2019, alla Comunità Parrocchiale di Bagnoli del Trigno (IS) dal Vicario Generale della Diocesi di Trivento, Monsignor Domenicantonio Fazioli, presente alla Solenne Liturgia della Messa di San Vitale Martire, Patrono di Bagnoli da diversi secoli e le cui reliquie sono ivi giunte nel 1782.
Come ogni anno, in questa data, nel paese definito "La Perla del Molise", si respira un'aria antica ma sempre nuova, un'atmosfera di festa e convivialità che, come da tradizione, contagia un po' tutti, vicini e lontani sia per origini che per fede religiosa, piccoli e grandi, bagnolesi del posto e bagnolesi "di ritorno" dai...cinque continenti!
Proprio per questa occasione, abbiamo avuto l'onore di avere di nuovo tra noi don Mimì, come tutti lo chiamano amichevolmente, sacerdote da 50 anni, faro e guida della nostra Diocesi, sempre impegnato per portare la luce del Vangelo nel mondo, con la sua rassicurante pacatezza, con la sua cultura che spazia a 360°, con il suo stile comunicativo eloquente e senza fronzoli, con il suo atteggiamento sempre fidente nel Signore.
Nella Chiesa di Santa Maria Assunta, i fedeli hanno seguito e partecipato con fede e devozione alla celebrazione della Santa Messa, presieduta da Monsignor Domenicantonio e concelebrata da don Mauro Di Domenica, Parroco di Bagnoli dal Novembre del 2003, con la collaborazione di altri Ministranti e del coro parrocchiale, sempre a servizio della Parrocchia.
Nella sua omelia, da cui si evinceva tutta la grandezza, la profondità e la bellezza della Parola di Dio, don Mimì si è soffermato sulla straordinaria vita e sulla testimonianza di San Vitale, martire dei primi secoli dopo Cristo, quando i cristiani erano perseguitati per il culto della loro fede, cosa questa che accade ancora oggi, più o meno visibilmente, spesso con indifferenza e senso di abitudine, in alcune parti del mondo, ma anche nella nostra stessa Italia, ogniqualvolta "il male insinua false convinzioni che portano a violenza, chiusure, imposizioni".
Come è stato ribadito, la fede non è "cosa da sacrestia", ma è l'esplosione dello Spirito Santo nella nostra vita quotidiana, che dovrebbe divenire "fornace ardente e non tiepida di grazia, di luce e di amore" (Apocalisse).
Ecco allora perché il Vicario ci ha chiesto come stiamo messi a martirio, a testimonianza; coraggio, determinazione, esempio, lotta quotidiana e, immancabilmente, la croce sono i connotati del cristiano dei tempi di San Vitale ma anche del cristiano dei nostri tempi.
"Chi sono i martiri di oggi?" – chiedeva e spiegava don Mimì. Le persone bisognose di pane, sole, anziane, non confortate dalla fede, i piccoli feriti nella loro innocenza, le famiglie disgregate dal maligno, i consacrati che hanno "dimenticato il loro primo Amore", le persone umiliate e sfruttate...e potremmo continuare. Cambiano le forme, ma il martirio è sempre presente nel mondo.
Ogni cristiano è un testimone della verità di Gesù; è un martire, chiamato, come il giovane Vitale (non a caso "vestito" da soldato) a "difendere il passato, a seminare il bene nel presente e a progettare il futuro secondo la volontà di Dio", proprio come fanno i Santi. A sostegno di tutto questo, occorre sicuramente l'invocazione al Signore, alla Madonna e ai nostri Santi Protettori, tra i quali, appunto, San Vitale.
Il Vicario ribadiva la centralità che Dio Padre dovrebbe avere nella nostra vita, di cui Lui solo è autore e scaturigine; vita fisica, famiglia, lavoro, denaro guadagnato onestamente, relax ecc. sono tutti doni suoi, insieme alla creazione tutta ("Dio è in ogni cosa del creato, perché dall'uomo sia lodato", diceva qualcuno).
Molto intenso è stato il momento finale della Santa Messa, quando don Mauro e don Mimì si sono ringraziati a vicenda, con uno scambio di vera Comunione fraterna di affetto, stima, saluti deferenti e preghiera reciproca.
L'assemblea, in profondo raccoglimento, si è sciolta al termine della Benedizione solenne, sulle note del canto "Popoli tutti", che invitava ancora ad acclamare al Signore con gloria e potenza.
Grazie, don Mimì, per averci onorati della sua presenza e ancora tanti auguri per il suo 50° di Sacerdozio da parte di tutta la Comunità Parrocchiale di Bagnoli del Trigno, devota ai suoi Protettori da sempre.
Silvia Di PaoloBagnoli del Trigno, 25 agosto 2019